Il motivo è legato a diversi fattori: spirito di appartenenza, maggiore identificazione, riconoscenza verso la città di Bellinzona, che finalmente dopo quasi 50 anni di storia ci ha riconosciuto uno spazio tra le società sportive cittadine. Inoltre una volta esisteva solo il Rugby Club Ticino e non era difficile identificarci, poi con la nascita di altre società come il Rugby Lugano, Tutti Neri Ticino e la creazione dell’ARSI (Associazione Rugby Svizzera Italiana) nata una decina di anni fa il nome Ticino era difficilmente riconducibile alla nostra città con i suoi distretti.
Il club si identifica maggiormente con la Capitale?
Certamente, la maggior parte dei giocatori sono del Bellinzonese o delle Valli che ci circondano, siamo legati ai nostri territori e sentiamo anche noi una certa rivalità nei confronti dei cugini luganesi. Quindi cosa c’è di piu stuzzicante nel nostro Cantone di poter proporre anche un derby di rugby Bellinzona-Lugano? Sicuramente chiamandoci soloTicino non desteremmo lo stesso effetto, ma sarà storia delle prossime stagioni.
E magari qualche eventuale sponsor si sveglia...
Assolutamente sì: potremmo guadagnarne qualcuno in piu, il territorio ticinese è quello che è, chiedere aiuti e sostegno a sponsor di altre zone è quasi impossibile, ma dando una chiara impronta sul territorio alle ditte o imprese locali potrebbe essere piu attrativo.
Cosa cambierà a livello di statuti?
A livello di statuto non cambia niente, a parte la solita pratica burocratica, nel segnalare a tutti il cambiamento. D’altronde il tutto è stato deciso in un’assemblea straordinaria lo scorso mese di dicembre, quando è stato deciso anche il cambio dello stemma, che verrà presentato alla stampa e al pubblico prima della fine di giugno. Comunque i colori sociali rimarranno ancora quelli originalirosso-blu.
Il cambiamento di nome non comporta problemicon la federazione?
Non penso proprio, la FSR non è ancora ad un livello di Top 14 Francese dove potrebbero nascere alcune difficoltà, anzi credo che chiamarci Rugby Bellinzona semplifichi anche a loro il luogo da indicare sulle carte.
Con il nome nuovo, la vostra squadra potrà fungere da traino anche per le altre società sportive del territorio?
Sicuramente. Quando una società sportiva di una città raccoglie consensi in tutta la Svizzera, anche quelle di altri sport che portano il nome della medesima città potrebbero godere di maggior visione o essere meglio identificata. Faccio un esempio: il Rugby Lugano ha subito ricevuto consensi e aiuti dalla propria città chiamandosi cosi, si fossero chiamati coccodrilli o scoiattoli, non avrebbero avuto il medesimo impatto, con sponsor, media, e settore giovanile.
Il Parco Urbano è una struttura ideale per il rugby?
Siamo onorati e felici di poter giocare su quel terreno, chiaramente le strutture non sono proprio al top, infrastrutture piccole e mancanza di luci sono un po’il tallone di Achille di questo terreno. Ma per noi era importante tornare a giocare dove siamo nati (1973) e cresciuti, per il resto si può solo migliorare. Tutti i club di lunga data in Svizzera conoscono l’ex Campo Militare, così come i nostri ex giocatori e supporter, solo li possiamo avere un futuro e una crescita, in un altro luogo, come già successo in passato perderemmo la nostra identità.
Quando siete ripartiti, un anno fa, non avevate una rosa ampia. Poi gradatamente il numero degli attivi è aumentato. Buon segno?
Siamo ripartiti da una decina di ex giocatori e ci siamo iscritti al campionato di lega D (1°divisione Est) e ad agosto eravamo in 18: Poi quando è partito il campionato il numero è salito a 20 giocatori tesserati (compreso allenatore e vicepresidente). Oggi in pieno girone di ritorno possiamo contare su 30 tesserati, e siamo ancora in leggera crescita.
E i giovani?
Per quanto riguarda il settore giovanile, in questa stagione abbiamo instaurato una collaborazione con i Tutti Neri Ticino che da anni sono già sul territorio (Cureglia, Vacallo e Giubiasco); probabilmente a partire da settembre,inizieremo anche noi con il mini rugby targato Bellinzona. Sino a qualche anno fa sarebbe stato impossibile garantire uno spazio anche ai bambini, visto che non avevamo nemmeno le infrastrutture adatte per la prima squadra, ma per fortuna che con la nomina di persone competenti e di larga veduta nell’Ufficio sport della città, anche il rugby è stato riconosciuto, e può finalmente guardare avanti.
Veniamo alla squadra. Il campionato è appena ripreso. Obiettivi?
L’obiettivo della stagione è quello della rinascita, ricreare il gruppo, integrare i nuovi giocatori senza esperienza, e portare a termine il campionato senza dare nessun forfait. Il campionato finirà a metà giugno e li potremo davvero fare un bilancio su questa stagione che sino ad ora ci dando molte soddisfazioni.
Nelle prime partite avete avuto infortuni pesanti.
Il club si identifica maggiormente con la Capitale?
Certamente, la maggior parte dei giocatori sono del Bellinzonese o delle Valli che ci circondano, siamo legati ai nostri territori e sentiamo anche noi una certa rivalità nei confronti dei cugini luganesi. Quindi cosa c’è di piu stuzzicante nel nostro Cantone di poter proporre anche un derby di rugby Bellinzona-Lugano? Sicuramente chiamandoci soloTicino non desteremmo lo stesso effetto, ma sarà storia delle prossime stagioni.
E magari qualche eventuale sponsor si sveglia...
Assolutamente sì: potremmo guadagnarne qualcuno in piu, il territorio ticinese è quello che è, chiedere aiuti e sostegno a sponsor di altre zone è quasi impossibile, ma dando una chiara impronta sul territorio alle ditte o imprese locali potrebbe essere piu attrativo.
Cosa cambierà a livello di statuti?
A livello di statuto non cambia niente, a parte la solita pratica burocratica, nel segnalare a tutti il cambiamento. D’altronde il tutto è stato deciso in un’assemblea straordinaria lo scorso mese di dicembre, quando è stato deciso anche il cambio dello stemma, che verrà presentato alla stampa e al pubblico prima della fine di giugno. Comunque i colori sociali rimarranno ancora quelli originalirosso-blu.
Il cambiamento di nome non comporta problemicon la federazione?
Non penso proprio, la FSR non è ancora ad un livello di Top 14 Francese dove potrebbero nascere alcune difficoltà, anzi credo che chiamarci Rugby Bellinzona semplifichi anche a loro il luogo da indicare sulle carte.
Con il nome nuovo, la vostra squadra potrà fungere da traino anche per le altre società sportive del territorio?
Sicuramente. Quando una società sportiva di una città raccoglie consensi in tutta la Svizzera, anche quelle di altri sport che portano il nome della medesima città potrebbero godere di maggior visione o essere meglio identificata. Faccio un esempio: il Rugby Lugano ha subito ricevuto consensi e aiuti dalla propria città chiamandosi cosi, si fossero chiamati coccodrilli o scoiattoli, non avrebbero avuto il medesimo impatto, con sponsor, media, e settore giovanile.
Il Parco Urbano è una struttura ideale per il rugby?
Siamo onorati e felici di poter giocare su quel terreno, chiaramente le strutture non sono proprio al top, infrastrutture piccole e mancanza di luci sono un po’il tallone di Achille di questo terreno. Ma per noi era importante tornare a giocare dove siamo nati (1973) e cresciuti, per il resto si può solo migliorare. Tutti i club di lunga data in Svizzera conoscono l’ex Campo Militare, così come i nostri ex giocatori e supporter, solo li possiamo avere un futuro e una crescita, in un altro luogo, come già successo in passato perderemmo la nostra identità.
Quando siete ripartiti, un anno fa, non avevate una rosa ampia. Poi gradatamente il numero degli attivi è aumentato. Buon segno?
Siamo ripartiti da una decina di ex giocatori e ci siamo iscritti al campionato di lega D (1°divisione Est) e ad agosto eravamo in 18: Poi quando è partito il campionato il numero è salito a 20 giocatori tesserati (compreso allenatore e vicepresidente). Oggi in pieno girone di ritorno possiamo contare su 30 tesserati, e siamo ancora in leggera crescita.
E i giovani?
Per quanto riguarda il settore giovanile, in questa stagione abbiamo instaurato una collaborazione con i Tutti Neri Ticino che da anni sono già sul territorio (Cureglia, Vacallo e Giubiasco); probabilmente a partire da settembre,inizieremo anche noi con il mini rugby targato Bellinzona. Sino a qualche anno fa sarebbe stato impossibile garantire uno spazio anche ai bambini, visto che non avevamo nemmeno le infrastrutture adatte per la prima squadra, ma per fortuna che con la nomina di persone competenti e di larga veduta nell’Ufficio sport della città, anche il rugby è stato riconosciuto, e può finalmente guardare avanti.
Veniamo alla squadra. Il campionato è appena ripreso. Obiettivi?
L’obiettivo della stagione è quello della rinascita, ricreare il gruppo, integrare i nuovi giocatori senza esperienza, e portare a termine il campionato senza dare nessun forfait. Il campionato finirà a metà giugno e li potremo davvero fare un bilancio su questa stagione che sino ad ora ci dando molte soddisfazioni.
Nelle prime partite avete avuto infortuni pesanti.
Come in ogni sport ci sono le notizie positive e quelle un po’ meno, in questa stagione purtroppo abbiamo avuto alcuni infortuni che ci hanno privato di alcuni giocatori di punta, Tutta la stagione persa per Tiziano Togni (ligamenti crociati), Matteo De Ambrogi (tibia) fermo da ottobre, Andrea Magenes feritosi questo week end, Cesare Brand e Mattia Pons. Come si vede nel rugby cosi come nel calcio ogni tanto ci si fa anche male, per questo è molto importante avere una rosa di giocatori ampia e ben preparata. Giocare a rugby in Svizzera non è facile, ci vuole tanto sacrificio, un gruppo unito, umiltà e rispetto, senza questi principi è praticamente impossibile creare una squadra di rugby che duri nel tempo.
La crescita comunque continua.
Il 2022/23 segnerà i 50 anni della nostra società, per questo vogliano e dobbiamo crescere, creare il futuro e dare alla nostra società una visione a lungo termine e non più stagione per stagione come abbiamo fatto in passato, la strada è ancora tutta in salita ma siamo pronti ad affrontarla. Per ora siamo ancora il Ticino Rugby, onoreremo questo nome per chi ha creato la società, per chi ha avuto il privilegio di giocare con questa maglia, per gli amici che non sono piu con noi e sostenitori, sino all’ultimo minuto di questo campionato. Poi ci chiameremo Rugby Bellinzona, faremo tutto il possibile per onorare la nostra città cosi come abbiamo sempre fatto per Ticino.
A.M.
La crescita comunque continua.
Il 2022/23 segnerà i 50 anni della nostra società, per questo vogliano e dobbiamo crescere, creare il futuro e dare alla nostra società una visione a lungo termine e non più stagione per stagione come abbiamo fatto in passato, la strada è ancora tutta in salita ma siamo pronti ad affrontarla. Per ora siamo ancora il Ticino Rugby, onoreremo questo nome per chi ha creato la società, per chi ha avuto il privilegio di giocare con questa maglia, per gli amici che non sono piu con noi e sostenitori, sino all’ultimo minuto di questo campionato. Poi ci chiameremo Rugby Bellinzona, faremo tutto il possibile per onorare la nostra città cosi come abbiamo sempre fatto per Ticino.
A.M.