Da qualche tempo a questa parte, i tre lo praticano a livello competitivo (grazie al loro mentore Fabio Vita) e da martedi rappresenteranno la Svizzera ai Mondiali di Nantes. Una grande occasione, imperdibile: “Per divertirsi, fare nuove conoscenze e per aggregarsi”, ci ha detto Jethro Galimberti, che sarà della partita in terra di Francia. Lo abbiamo sentito nei giorni scorsi prima della partenza per la rassegna iridata.
Dopo un infortunio grave come il suo, non è stato è stato sicuramente facile rimettersi in gioco: in questo senso lo sport vi ha aiutato?
No, non è stato per niente facile. Ripartire sia dal punto di vista fisico che morale ha comportato dei sacrifici e dei momenti anche duri. Ma poi ho stretto i denti e ci sono riuscito. Lo sport mi ha aiutato, perché la sua pratica cosi come la creazione di occasioni di incontro possono rivelarsi degli strumenti di recupero e di reintegro sociale molto importanti.
Un’occasione di incontro e di scambio.
In situazione come questo, l’incontro con altre persone portatrici di disabilità è uno stimolo in più: si creano dei rapporti di solidarietà molto importanti. Come nel caso del nostro gruppo legato al calcetto. Del resto lo sport e le possibilità condivise nel tempo libero rappresentano dei mezzi determinanti di inclusione e di aggregazione sociale.
E in questo senso il gruppo InSuperAbili è una specie di seconda casa.
Si tratta di un gruppo incredibile, in cui siamo tutti amici. Ognuno dà
il meglio e il massimo di se stesso. Siamo oltre 300 soci, dei quali almeno 85 membri con disabilità.
Un’associazione che si è ritagliata uno spazio importante.
È stata fondata dieci anni fa con lo scopo di offrire ed incentivare la pratica di discipline sportive e di attività ricreative a persone con disabilità. Lo sport di punta della asso è l’hand-bike con più di 20 gare ufficiali all’anno e 7 atleti regolarmente nei quadri della nazionale. Promuove diversi sport fra i quali nuoto, sci, curling, parapendio, tennis e via dicendo.
Un’associazione che si è ritagliata uno spazio importante.
È stata fondata dieci anni fa con lo scopo di offrire ed incentivare la pratica di discipline sportive e di attività ricreative a persone con disabilità. Lo sport di punta della asso è l’hand-bike con più di 20 gare ufficiali all’anno e 7 atleti regolarmente nei quadri della nazionale. Promuove diversi sport fra i quali nuoto, sci, curling, parapendio, tennis e via dicendo.
Lei ha scelto il calcetto. Come mai?
È stato grazie soprattutto a Fabio Vita, che è l’ideatore, del progetto Calcetto per tutti. Lo scorso anno ha acquistato il primo tavolo per questa nuova attività professionale nata per consentire a persone disabili di poter giocare e divertirsi. Di conseguenza ci ha invitati a praticare e noi abbiamo aderito volentieri alla sua richiesta. Ora ci alleniamo a Lamone.
Solo calcetto?
No. Svolgiamo altre attività: Gianpaolo e Andrè praticano l’hand bike, io la palestra.
Parliamo ora dei Mondiali di calcetto, che ormai sono alle porte. Da martedi al 5 luglio si disputeranno in Francia, a Nantes. Una occasione imperdibile.
Un’occasione imperdibile per fare esperienza, per conoscere giocatori più forti di noi ma soprattutto per divertirci. Si sono iscritte sei nazioni e se siamo a Nantes è grazie ad alcuni sostenitori. Cito Insuperabil, il Panathlon club Lugano, la Pro Infirmis e la Roberto Sport, sponsor dei tavoli. Con il sottoscritto, Gianpaolo e Andre ci sarà naturalmente il nostro coach, Fabio Vita.
Rappresentare la Svizzera sarà certamente uno stimolo in più.
Indossare la maglia della nazionale è un’ occasione unica, che potrebbe non capitare più. Per questo motivo faremo di tutto per onorarla.
M.A.