LUGANO – Ebbene sì, gara-1 di pre playoff non era il classico fuoco di paglia: il Lugano sembra davvero entrato in formato playoff e a pagarne dazio è stato il Friborgo. I burgundi che fino a poche settimane fa sembravano già qualificati per la post season che conta, invece, hanno dovuto fare i conti prima con qualche inciampo di troppo, poi con la rimonta dello Zugo, e infine con lo spirito, la testa e la fase difensiva di un Lugano che ha alzato un muro davanti alla sua gabbia e ha punito, facendo male, decisamente male nei momenti decisivi.
Ieri sera sul tabellino dei marcatori ci sono finiti Josephs in powerplay e Granlund – vero e proprio trascinatore della folla bianconera – a porta vuota, ma questo non significa che tutto il resto del complesso di Gianinazzi abbia demeritato, anzi… Koskinen solo per citarne uno, dopo qualche settimana di troppo di down, è tornato ai suoi livelli e oltre: tra la sfida della BCF Arena e quella della Cornèr Arena, l’estremo difensore del Lugano è stato inappuntabile e praticamente insuperabile, grazie a interventi davvero superlativi e a una difesa davanti a lui granitica. Ieri sera, negli ultimi 10' di partita, quando i burgundi hanno tentato il tutto per tutto, alzando il ritmo, il livello e la pressione, è stato tutto il complesso luganese ad essere encomiabile e davvero insuperabile.
Testa, cuore, grinta, voglia e carattere, uniti a una gran difesa e a un cinismo da Squadra: ecco la strategia che è servita al Lugano per battere e superare il favorito Friborgo e per regalarsi il quarto di finale sulla carta più complicato, quello col Ginevra. Un Servette, quello di Cadieux, assolutamente perfetto in stagione, che al Lugano ha sempre regalato poco, ma che come il Friborgo avrà tutta la pressione dalla sua. Certo, un break immediato dalle parti de Les Vernets potrebbe far scricchiolare qualche sicurezza nella città di Calvino…