Nei primi tre mesi dell'anno i fallimenti di imprese sono aumentati del 36%, raggiungendo quota 1'624. Questo dato arriva dopo che i fallimenti avevano già raggiunto un record nell'anno precedente. L'azienda di consulenza economica Dun & Bradstreet ha esaminato i fallimenti delle aziende registrate nel registro delle imprese.
L'aumento maggiore dei fallimenti si è registrato nel settore del commercio al dettaglio: 95 aziende hanno dovuto chiudere definitivamente, un numero più che doppio rispetto a un anno fa. I negozi online, gli affitti elevati e la tendenza a lavorare da casa mettono a dura prova il commercio fisso. "Anche se questa primavera l'affluenza è aumentata di nuovo, non tutti possono trarne vantaggio", ha dichiarato al Blick Dagmar T. Jenni, direttrice della Federazione svizzera del commercio al dettaglio.
Ma l'inasprimento generale delle condizioni economiche sta causando problemi anche alle aziende più in forma. I prestiti bancari stanno diventando più costosi, mentre i prezzi elevati dell'energia e l'aumento dei salari stanno mettendo a dura prova le aziende. A causa della mancanza di personale qualificato, molti possono negoziare salari significativamente più alti quando assumono nuovo personale.
I settori con bassi margini di profitto ne stanno risentendo con particolare rapidità: nel settore delle costruzioni, il numero di fallimenti è aumentato del 76%. Nel settore automobilistico, i fallimenti sono aumentati del 62%. Da anni le officine risentono del fatto che i veicoli più resistenti richiedono meno riparazioni. Per le piccole officine, anche la crescente quota di veicoli elettrici rappresenta una sfida. Anche il settore alberghiero e della ristorazione è noto per essere un settore difficile, dove i fallimenti sono aumentati del 46%.
Non ci sono solo differenze significative tra i settori, la situazione varia da regione a regione. La Svizzera centrale, ad esempio, ha registrato il maggior aumento di fallimenti aziendali, con il 56%. Segue la Svizzera sud-occidentale, con i cantoni di Vallese, Vaud e Ginevra, dove si è registrato un aumento del 38% rispetto all'anno precedente.