Il numero di lavoratori continua ad aumentare in praticamente tutta la Svizzera. Alla fine di settembre 2025, l'Ufficio federale di statistica (UST) conta 410'422 frontalieri impiegati, un aumento dell’1,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I dati, resi noti oggi dal UST, mostrano quindi una crescita su scala nazionale, in particolare Svizzera nordoccidentale (+2,1%) e nella Regione del Lemano (+2,0%), mentre si osservano cali leggeri a Zurigo (−0,9%) e nell’Espace Mittelland (−0,8%). Per quanto riguarda il canton Ticino, i lavoratori con permesso G sono 79'812, una variazione nulla su base annua (0,0%) e un lieve aumento rispetto al trimestre precedente (+0,3%).
Negli ultimi cinque anni, il numero di frontalieri in Svizzera è passato da 342'000 nel terzo trimestre 2020 a oltre 410'000 nel terzo trimestre 2025, un incremento del 19,9%. Per quanto riguarda la loro provenienza, più della metà dei frontalieri è domiciliata in Francia (57,6%), seguita da Italia (22,7%) e Germania (16,5%). Si registrano inoltre incrementi significativi per i lavoratori provenienti dal Liechtenstein (+5,7%) e dall’Austria (+0,3%), mentre diminuiscono quelli da altri Stati (−2,7%).
Per quanto riguarda i singoli settori, il terziario impiega 285'760 frontalieri (+1,7%), seguito dal settore secondario con 121'617 lavoratori (stabile, +0,0%) e dal settore primario con 3'045 (+5,0%). Nel Ticino, come negli anni precedenti, la quota maggiore si concentra nell’industria manifatturiera e nelle costruzioni.





