Svizzera, 27 maggio 2023

La direttrice della Ruag sempre più nella bufera, "non farei una cosa simile"

Brigitte Beck, la direttrice della Ruag, azienda produttrice di armi il cui unico azionista è la Confederazione, rischia grosso dopo le sue controverse dichiarazioni in cui aveva invitato i paesi europei a fornire armi e munizioni svizzeri nonostante la legge il vigore (vedi articoli correlati).

Ma oltre al suo controverso invito, Beck si trova sotto pressione perchè sta tentando di vietare la pubblicazione di un'intervista per il "Aargauer Zeitung", in cui ha ribadito le sue affermazioni. Il giornale argoviese, dopo una denuncia di Beck, non ha pubblicato l'intervista originale, ma ha pubblicato un resoconto degli scambi con Brigitte Beck il 28 aprile 2023, illustrando le tattiche intimidatorie utilizzate dall'amministratrice delegata della Ruag.

Il fatto che la direttrice di Ruag abbia ignorato la politica di neutralità della Svizzera e la legge sulla riesportazione di materiale bellico le è valso nel frattempo un rimprovero da parte del Ministro della Difesa Viola Amherd. "Non interferirei mai e non darei mai a un altro Paese una raccomandazione su ciò che dovrebbe fare", ha dichiarato la consigliera federale del Centro al programma "Eco Talk" della SRF.



Oggi Brigitte Beck fa marcia indietro. In una lettera ai dipendenti, di cui il Blick ha ottenuto una copia, scrive: "Vorrei scusarmi personalmente con il proprietario, il Consiglio di Amministrazione e con voi dipendenti per le polemiche sorte nelle ultime settimane".

Naturalmente, vuole anche che Ruag "agisca in modo coerente e senza eccezioni nell'ambito dell'attuale quadro politico e giuridico", scrive. Alla fine della giornata, ciò che conta è la nostra prestazione per l'esercito e la sicurezza della Svizzera". Si impegnerà per raggiungere questo obiettivo. La lettera non menziona alcuna conseguenza personale.

Di fronte a questa polemica, la direzione di Ruag è stata molto critica e ha annunciato chiarimenti interni. Il Consiglio di amministrazione "non è soddisfatto della situazione attuale", ha dichiarato l'8 maggio il presidente Nicolas Perrin all'Aargauer Zeitung.

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