Sport, 23 luglio 2023

“Young Boys ancora favorito. Dubbi sulla nuova formula”

Ieri è ripartita la Super League. Nostra intervista al campionato

LUGANO - Caro campionato: nuova stagione, nuova formula. Dopo anni la Swiss Football League ha deciso di cambiare. Un bene?
Quando si introduce una novità forte come quella della nuova formula, è inevitabile che si creino delle ... fazioni. I contrari affermano che cambiare non è stata una buona idea: portare a 12 le squadre di Super League dopo quasi un ventennio di soddisfacente regolarità e modificare le regole di ingaggio potrebbe abbassare il livello del torneo. I favorevoli affermano che ci voleva una scossa per uscire dalla routine e per dare più interesse ad un campionato che spesso e volentieri è stato dominato da un club. A proposito: dal 2001 in poi in Svizzera hanno vinto soltanto Basilea, Grasshopper, Zurigo e Young Boys. Comunque: la nuova Super League seguirà il modello scozzese, con 33 turni seguiti da una fase finale nella quale la graduatoria verrà divisa in due gironi diversi: le prime sei lotterrano per il titolo e l’Europa, le ultime sei per la salvezza (la penultima spareggerà, la 12esima finirà direttamente in Challenge League). Nella fase finale si disputeranno ulteriori 5 partite. La nuova Super League è servita. 



Con la promozione di Yverdon, Losanna e Stade Losanna (a sorpresa) la geografia del massimo torneo è cambiata. Cosa ci può dire? 
La relegazione del Sion è stata vista come uno schiaffo al calcio svizzero. La piazza vallesana è da sempre una delle più calde del nostro paese e le potenzialità del club riconosciute. Ma negli ultimi anni il presidentissimo Constantin ha provocato solo disastri e alla fine la discesa fra i cadetti non si può certo considerare una sorpresa o un brutto affare per il nostro movimento. Forse, i vallesani impareranno la lezione. Già, Forse. Intanto però la massima lega ha spostato ad occidente i suoi interessi: con Yverdon, Losanna e Stade Losanna, unitamente al Servette, il calcio romando aumenta la propria presenza. Una buona notizia, soprattutto se consideriamo che con il Lugano le latine adesso sono 5 contro le 7 presenze svizzerotedesche. C’è maggior equilibrio, vero. Resta qualche dubbio, semmai, sulla consistenza delle compagini di lingua francese: Servette a parte, le altre sono, sulla carta, di livello medio-basso. Magari la stagione ci smentirà. Ma lo dubitiamo fortemente.


Si riparte con lo Young Boys strafavorito. Assisteremo ad un altra stagione trionfale dei gialloneri? 
Lo Young Boys ha vinto cinque degli ultimi sei campionati (la vittoria dello Zurigo nel 2022 è stato casuale). Del resto la forza della società bernese è riconosciuta da tutti ed è alla base dello strapotere esercitato in questi ultimi anni dalla squadra. Il tecnico Wicky anche quest’anno ha fra le mani un autentica corazzata: “ Ma non ci culliamo certo sugli allori” ha detto il vallesano, consapevole che il primo avversario dello Young Boys sarà lo...Young Boys stesso. Nell’ultimo torneo, dopo aver dominato grazie alla sua solidità tattica, alla sua fisicità e a un indubbio talento, nel finale si è smarrito, anche se poi le sue avversarie erano troppo distanti per recuperare terreno. Il trionfo in Coppa ha poi riportato la campana al centro del villaggio. 


E veniamo al Lugano. La dirigenza ha alzato l’asticella delle ambizioni. Dalle parti di Cornaredo si sogna.
Più che sognare, si è consapevoli del fatto che è giunto il momento di puntare a qualcosa di più concreto. Il titolo? In questo momento è fuori portata, vista la forza dello Young Boys. Il secondo posto? Certamente. Attualmente non vediamo in giro squadre superiori ai bianconeri. Il Basilea è ancora in fase di rodaggio ma non dispone ancora di una rosa competitiva come vorrebbero i suoi appassionati tifosi. Il Lugano può dunque sperare. Del resto Croci Torti è stato chiaro: “ Giusto porsi obiettivi importanti, dobbiamo essere ambiziosi”. Sulla carta, insomma, i bianconeri sembrerebbero in grado di stare con le migliori del torneo: l’impegno europeo (Europa League o Conference League) potrebbe essere tuttavia un ostacolo. E allora ecco che sarà fondamentale agire bene sul mercato, perché i risultati spesso e volentieri dipendono da una rosa profonda ed equilibrata. In questo senso sono attese novità. 


Capitolo-retrocessione: come la mettiamo, caro campionato? 
La buona stagione del neopromosso Winterthur induce all’ottimismo le tre squadre che sono salite dalla Challenge League. Yverdon, Losanna e Stade Losanna non dispongono tuttavia di un organico sufficientemente competitivo per ambire a posizioni di centro-classifica. Sono perciò le tre romande e gli stessi “leoni” della periferia zurighese i principali candidati alla retrocessione in Challenge League. Anche se crediamo che lo Stade possa vestire i panni del Winterthur della scorsa stagione: la forza del gioco e delle idee a volte si rivelano decisive, soprattutto quando non si dispongono di grandi mezzi economici. A proposito del club di Ouchy: quanto influirà sul suo rendimento la mancanza di pubblico sugli spalti? A proposito, il brillante tecnico francese Anthony Braizat ha detto: “ Sappiamo che sarà durissima restare in Super League e pure conquistare tifosi. Ma non abbiamo paura di confrontarci con i miglior club del paese”. E allora Forza Stade, primo avversario del Lugano in questa stagione. 


Infine: che ne pensa del caso Jashari?
Spieghiamolo ai lettori. Il ventenne giocatore del Lucerna, che ha un contratto in essere sino al 2026, vuole lasciare il club della Svizzera centrale ed accasarsi al Basilea, che lui ritiene di maggior prestigio e più attrattivo. Una scelta, stando a quanto dichiarato al Blick, che sembrerebbe inequivocabile. Il Lucerna, giustamente, non molla. «Jashari non è vendita » dice la società. E fa benissimo: i contratti vanno rispettati! E intanto il tecnico Mario Frick ha già deciso di togliere la fascia di capitano all’estroso calciatore di origini balcaniche. Un esempio da seguire.

MDD

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