GUERRA IN UCRAINA - In Svizzera si continua a vivere nell’illusione che, finita la guerra, la gran parte dei profughi ucraini farà le valigie per tornare a casa. Ma le notizie che arrivano dalla Polonia e dalla Germania raccontano un’altra storia: secondo un’indagine riportata dai media polacchi, un uomo ucraino su quattro e una donna su cinque starebbero pensando di emigrare dopo la fine del conflitto. E in Germania, il 69% dei rifugiati ucraini afferma apertamente di voler rimanere stabilmente. Una tendenza che, se confermata, metterebbe in discussione le aspettative del Consiglio federale, secondo cui l’80% dei profughi presenti in Svizzera dovrebbe rimpatriare.
Ma c’è un altro aspetto ancora più inquietante. Sempre dalla Polonia arriva il monito di uno psichiatra militare: molti soldati ucraini, segnati psicologicamente dalla guerra, rischiano di diventare un pericolo per la popolazione civile, sia in patria che nei Paesi ospitanti. A causa di disturbi mentali non curati e dell’accesso relativamente facile alle armi, c’è chi teme che questi ex militari possano formare bande criminali o compiere atti violenti. Una prospettiva tutt’altro che trascurabile anche per la Svizzera.
Alla luce di queste preoccupazioni, il Consigliere nazionale Lorenzo Quadri (LEGA dei Ticinesi) ha presentato un’interpellanza al Consiglio federale chiedendo se queste informazioni siano state prese in considerazione. In particolare, vuole sapere se il governo ritenga ancora realistica l’idea che la grande maggioranza dei rifugiati ucraini farà ritorno nel proprio Paese, e se abbia valutato i potenziali rischi legati alla presenza di ex soldati traumatizzati.