Effettivamente lo scorso dicembre eravamo usciti col primo volume di “Classiche motoristiche in Ticino e nei Grigioni e storia del rally in Ticino”. L’editore Fontana mi aveva tolto la spina quando arrivammo a quota 400 pagine, rimandando il rimanente a un secondo volume che appunto stiamo per concludere. Beh, modestia a parte, dicendo “enciclopedica” lei dice davvero bene. Sarà un’altra bomba storico-sportiva ticinese, del genere che non si sono ancora viste. Stiamo organizzando la prevendita.
Lei ormai si può considerare lo storico del nostro motosport. A tutti i livelli.
Premetto che iniziai con la passione 55 anni fa. Poi scrissi per anni dei vari Moser, Regazzoni, Pescia, Kessel, Romano, Pellandini, Pantellini-Mazzoni e altri per tutti i quotidiani ticinesi. Oggi, a furia di ricerche, che poi più vai in profondità più ti appassionano, ho potuto accumulare un grande bagaglio di nozioni che, appunto, mi portano indietro ai primi anni del 1900. Grazie ad una vera e propria vena giornalistica che ho in corpo, la pubblicazione di approfondimenti inediti a tutt’oggi è un valore aggiunto importantissimo.
Il libro “Classiche motoristiche in Ticino e nei Grigioni e storia del rally in Ticino” è un’autentica leccornia per gli appassionati. Ma come ha fatto a raccogliere così tanti dati?
Si comincia da una gara e si trova la prossima. Anno per anno. Uno strumento di lavoro è sicuramente la banca dati del Cantone che permette di risalire a tutti i giornali ticinesi fino alla loro fondazione, pagina per pagina. Poi molti contatti personali con gente del settore.
Ci sono tutte le gare di automobilismo, motociclismo e karting in Ticino e nel Grigioni Italiano svoltesi dal 1906 a tutt’oggi: oltre un centinaio di anni. Immaginiamo un duro e certosino lavoro.
Certosino eccome! Ma se si vuole redigere un libro che scriva la storia, bisogna “scavare” dappertutto e seguire ogni pista, ogni accenno, ogni aneddoto.
Come sempre le foto fanno la parte del leone.
Anche in questo secondo volume saranno ben oltre mille di cui la gran parte assolutamente inedite e che saltano fuori da album e collezioni private che considero delle specie di “sorgenti”.
Si sente di ringraziare qualcuno per questo lavoro? Qualcuno che le ha dato una mano.
In molti hanno raccontato: chi qualcosa di piccolo, chi di più fino a veri racconti di vita. Gente che correva ai tempi oppure i loro figli, dai quali ho ricevuto classifiche, articoli di giornale e chilogrammi di album da sfogliare.
Nel suo libro scrive: nessuno riesce a immaginarsi dove e come si correva in salita agli inizi del secolo scorso.
In moto si correva senza casco ma con la cravatta della domenica e in auto le cinture di sicurezza non esistevano. Cronoscalate motociclistiche tra muretti, ringhiere e pali del telefono, il tutto su sterrati: polveroni giganti da farti mancare il respiro. Gare di regolarità, che chiamavano rally, a medie orarie che le facevano veramente diventare corse al cronometro.
Tantissimo spazio è dedicato al capitolo rally in Ticino dal 1962 a tutt’oggi. Potrebbe citarci magari qualche protagonista?
I primi rally in Ticino li vinse il futuro pilota di Formula 1 di Lugano, Silvio Moser. Anche Clay Regazzoni ne disputò alcuni. Uno dei migliori rallisti della storia, il tedesco Walter Röhrl, vinse il “Lugano” nel 1974. E come non citare Ivan Ballinari che alcuni anni fa è stato il primo ticinese a vincere un campionato svizzero, anzi, due. Senza dimenticare le scuderie Lugano Racing e Chicco d’Oro che con le loro assistenze hanno fatto vincere decine di campionati ai piloti romandi e una volta allo svizzero tedesco Patrik Heintz.
Si parla anche del derby delle casse di sapone di Porza.
Senza motori, ma grande classica anche questa, iniziata nei primi anni ’70. Con Clay Regazzoni starter d’onore, figlio del sindaco Pio.
Su questo secondo volume delle classiche motoristiche, non ha qualche anticipazione da proporci?
In copertina proponiamo un motociclista che risponde al nome di Nabucco Brenni di Mendrisio alla prima salita del Generoso del 1946, papà di Luigi, diventato importante dirigente motociclistico internazionale, e di Tino, due volte campione svizzero nel 1967. Poi cronache di gare di cui in Ticino oggi non sa niente nessuno: la Faido-Osco, la Gola di Lago-Lelgio o la Gravesano- Arosio (Penüdria) tanto per citarne alcune. E chi sa qualcosa dei chilometri lanciati di Cadenazzo degli Anni ’30 del secolo scorso? E a questo punto vorrei ricordare che a tutt’oggi il record di velocità stradale svizzero, cronometrato a S. Antonino nel ’33, rimane imbattuto.
Ha in mente qualche nuovo libro per il futuro?
Lasciamo uscire questo e prepariamo il terzo volume… Eh sì, ci sarà ancora materiale anche per quello. Poi mi piacerebbe comporre un libro sui vecchi alberghi luganesi.
Ci chiediamo: ma come mai non ha ancora scritto un libro sul grande Clay Regazzoni?
Lo conobbi da giovane quando, cominciai a scrivere di motorsport. Effettivamente per il libro esistono sia il materiale che l’idea. Finora è mancato il momento idoneo, senza dimenticare che i suoi eredi hanno sempre fatto di tutto per impedire qualsiasi progetto che non passasse dalle loro mani. Mi darebbero l’accordo solamente dopo averne letto la bozza. Inutile che vada nei dettagli. Ma dico: dove siamo? Comunque nel 2026 ricorre il ventesimo dalla scomparsa e allora chissà che…
M.A.
Si parla anche del derby delle casse di sapone di Porza.
Senza motori, ma grande classica anche questa, iniziata nei primi anni ’70. Con Clay Regazzoni starter d’onore, figlio del sindaco Pio.
Su questo secondo volume delle classiche motoristiche, non ha qualche anticipazione da proporci?
In copertina proponiamo un motociclista che risponde al nome di Nabucco Brenni di Mendrisio alla prima salita del Generoso del 1946, papà di Luigi, diventato importante dirigente motociclistico internazionale, e di Tino, due volte campione svizzero nel 1967. Poi cronache di gare di cui in Ticino oggi non sa niente nessuno: la Faido-Osco, la Gola di Lago-Lelgio o la Gravesano- Arosio (Penüdria) tanto per citarne alcune. E chi sa qualcosa dei chilometri lanciati di Cadenazzo degli Anni ’30 del secolo scorso? E a questo punto vorrei ricordare che a tutt’oggi il record di velocità stradale svizzero, cronometrato a S. Antonino nel ’33, rimane imbattuto.
Ha in mente qualche nuovo libro per il futuro?
Lasciamo uscire questo e prepariamo il terzo volume… Eh sì, ci sarà ancora materiale anche per quello. Poi mi piacerebbe comporre un libro sui vecchi alberghi luganesi.
Ci chiediamo: ma come mai non ha ancora scritto un libro sul grande Clay Regazzoni?
Lo conobbi da giovane quando, cominciai a scrivere di motorsport. Effettivamente per il libro esistono sia il materiale che l’idea. Finora è mancato il momento idoneo, senza dimenticare che i suoi eredi hanno sempre fatto di tutto per impedire qualsiasi progetto che non passasse dalle loro mani. Mi darebbero l’accordo solamente dopo averne letto la bozza. Inutile che vada nei dettagli. Ma dico: dove siamo? Comunque nel 2026 ricorre il ventesimo dalla scomparsa e allora chissà che…
M.A.