Svizzera, 01 settembre 2023

Tra aumenti dell'elettricità e degli alimenti, l'inflazione mantiene la sua presa

Da mesi l’inflazione ha mantenuto una salda presa sulla Svizzera. Nonostante un calo dell'1,6% in luglio, i consumatori svizzeri continuano a risentire dell'aumento dei prezzi, soprattutto per quanto generi alimentari. Secondo l'Ufficio federale di statistica in luglio questi sono aumentati del 5,3%. E questo alla vigilia di un aumento generalizzato del costo dell'elettricità in quasi tutti i cantoni, aumento che avrà ripercussioni anche sul prezzo dei prodotti.

Da un sondaggio di Comparis pubblicato giovedì risulta che l'inflazione colpisce soprattutto le persone il cui reddito lordo è inferiore o uguale a 4000 franchi. Il 64% afferma di non poter più permettersi la stessa quantità di beni di un anno fa. "Due persone su tre possono acquistare molto meno rispetto a un anno fa", afferma Michael Kuhn, esperto di credito al consumo presso Comparis.

A risentirne è però anche la classe media, il cui reddito si aggira tra i 4000 e gli 8000 franchi. Più della metà di loro afferma di fare meno acquisti rispetto a un anno fa. L'aumento dei prezzi non passa inosservato nemmeno tra le persone il cui stipendio supera gli 8000 franchi.



Nel suo sondaggio Comparis ha considerato i sette beni e servizi che sono cresciuti maggiormente negli ultimi dodici mesi. Si tratta di energia elettrica, zucchero, grassi commestibili, bevande zuccherate, burro, viaggi tutto compreso e alloggi in ​​appartamenti per vacanze e campeggi.

Tuttavia i primi rivenditori stanno già reagendo e abbassando nuovamente i prezzi. Lidl Svizzera sta attualmente lavorando a un "ribasso dei prezzi su larga scala", come riferisce Blick. Dall'inizio dell'anno il discount ha abbassato i prezzi di 340 prodotti nei negozi, perché anche i prezzi delle materie prime sono scesi di nuovo.

In generale, i rivenditori stanno notando che i clienti si rivolgono maggiormente a generi alimentari più economici e a marchi propri.


A incidere sugli acquisti non è solo il reddito, ma anche l’età. Quelli con più di 56 anni sono i più colpiti dall'inflazione. Il 60% di loro afferma che con i soldi a disposizione possono comprare meno cose rispetto all'anno precedente. I più giovani (18-35 anni) se la passano un po' meglio dei 36-55 anni, con il 41%. L'inflazione pesa sul portafoglio della metà degli intervistati, scrive Comparis.


Per questo sondaggio nel mese di agosto sono state interrogate più di 1000 persone in tutte le regioni della Svizzera. Lo ha realizzato l'istituto di ricerche di mercato Innofact su incarico di Comparis.


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