La vicepresidente del Partito socialista Jacqueline Badran (nella foto) ha sostenuto, in un'intervista pubblicata domenica dalla NZZ, che l'immigrazione in Svizzera è troppo alta. Una posizione decisamente singolare per un'esponente del PS, anche se le sue motivazioni sono differenti da quelle di partiti da tempo critici contro l'alta immigrazione come l'UDC.
Secondo Badran “è chiaro che l’immigrazione è troppo alta, che avviene troppo velocemente e soprattutto che viene fatta per le ragioni sbagliate” e, a suo dire, bisognerebbe evitare di avere una Svizzera con 10 o 20 milioni di abitanti.
Per la vicepresidente del PS, il problema è chiaro: “La nostra forte immigrazione è la conseguenza di una politica deliberata il cui inizio può essere datato con precisione: 1998, con la prima riforma della tassazione delle imprese”.
Da quella data molte aziende si sono spostate in Svizzera, attirando a loro volta lavoratori stranieri. Secondo Badran, molti gruppi europei hanno la loro sede in Svizzera. “Questi portano i loro dirigenti. Devono vivere da qualche parte, quindi bisogna costruire, poi hanno bisogno di medici, strade, parrucchieri e per i loro figli scuole e insegnanti. Per ogni dirigente che immigra, si stima che ce ne vogliano altri dieci che prestano servizi nel territorio circostante», spiega l'esponente socialista alla “NZZ”.
La Svizzera ha “gonfiato artificialmente” la sua crescita, ma è rimasta modesta pro capite, “quasi zero”. Così non si crea nuova prosperità non si crea e il potere d'acquisto diminuisce in tutta Europa. La ricetta di Badran per un'immigrazione più moderata è: "Stop al dumping fiscale e a questa politica di pseudo-localizzazione".
La zurighese non vuole quindi le aziende straniere, nemmeno quando si tratta di aziende tecnologiche. Secondo lei Google nuoce alla forza innovativa della Svizzera perché sottrae i suoi specialisti.
“Non abbiamo affatto bisogno di queste aziende. Ed è ancora riduttivo dire che esiste una buona forza lavoro, dei buoni contribuenti, senza mai guardare ai danni che questo modello provoca. La Svizzera deve ricominciare a svilupparsi da sola e grazie al suo buon sistema educativo dispone delle migliori condizioni per farlo.
Nell'intervista Jacqueline Badran critica anche l'UDC, che è sempre in prima linea quando si tratta di attirare aziende attraverso agevolazioni fiscali. “E poi si lamentano quando la gente viene a lavorare qui. È così ipocrita."