La Confederazione organizzerà prossimamente un vertice nazionale sulla crisi sanitaria causata dall'aumento di consumo di crack in Svizzera. Lo ha annunciato il ministro della Sanità Alain Berset, in risposta a una domanda del consigliere nazionale Denis de la Reussille (PdL/NE) sul fenomeno.
Come riporta “20 minutes”, lunedì durante l'ora delle domande, de la Reussille ha chiesto a Berset se la Confederazione intende prendere misure e “condurre un'urgente campagna d'informazione e di prevenzione per lottare contro questa piaga?”. “L'impatto di una campagna informativa su larga scala”, ha risposto il Consigliere federale, “sarebbe minimo perché il numero di persone che fanno uso di crack è molto limitato, e non è sicuro che si riesca a raggiungerli adeguatamente in questo modo”.
Tuttavia, ha aggiunto, la Confederazione prende “molto sul serio la situazione attuale. La politica di prevenzione della Confederazione si concentra sul rafforzamento delle competenze sanitarie, nonché sulla diagnosi precoce e sull'intervento tra i giovani. Nell’esercizio del suo ruolo di coordinamento, la Confederazione garantisce che i soggetti interessati siano sufficientemente informati sulle buone pratiche esistenti. Inoltre, si prevede di organizzare prossimamente un incontro nazionale sull'argomento.
Un secondo intervento sulla questione degli stupefacenti, posta da Verena Herzog (UDC/TH) e legata invece al rischio di'“epidemia” dovuta al consumo di fentanil, un oppioide sintetico, cinquanta volte più potente dell'eroina che da anni semina il panico negli Stati Uniti. Ma in questo caso, secondo Berset, “l’abuso di fentanil in Svizzera è un fenomeno marginale”.