FELCHUST (Bulgaria) – “Sbagliare è umano, perseverare è diabolico”, dice un famoso detto che evidentemente non è stato fatto suo dalla Nazionale di Murat Yakin… oppure, se vogliamo vederla da un’altra ottica, la Svizzera lo ha imparato molto bene e le piace rendersi la vita complicata. Sì perché dopo i pareggi rocamboleschi contro Romania, Kosovo e Bielorussia, la Nati non è andata oltre l’1-1 contro Israele, facendosi rimontare la rete iniziale di Vargas, dal guizzo decisivo di Weissmann negli ultimi minuti della sfida disputata a Felchust.
Eppure c’erano tutte le carte per poter chiudere il discorso qualificazione già ieri sera, nella partita disputata in campo neutro (per ovvie ragioni): la rosa della Svizzera è più forte e completa di quella di Israele, gli israeliani – reduci dalla sconfitta patita in Kosovo che quasi sicuramente costerà loro la non partecipazione a Euro 2024 – hanno sicuramente la testa rivolta a problematiche più serie rispetto a una partita di pallone, e gli uomini di Yakin hanno avuto diverse occasioni per fare loro la contesa.
Ancora una volta, però, la mira sbagliata e la cattiva sorte (leggasi trasversa di Vargas, anche se il medesimo legno è stato centrato anche dagli israeliani poco dopo), ci hanno messo lo zampino. E così, forse per paura di quanto avvenuto nei precedenti match di qualificazione nei minuti conclusivi, o per stanchezza o per i cambi effettuati da Yakin che potrebbero aver destabilizzato gli equilibri in campo, ecco che nuovamente nel finale è giunta la beffa, firmata da Weissmann. Una beffa che però potrebbe tramutarsi presto in liberazione: contro il Kosovo, sabato, la qualificazione al prossimo Europeo potrebbe diventare realtà… sempre che i minuti conclusivi non ci facciano brutti scherzi e riportino in corsa anche Israele…