Svizzera, 23 gennaio 2024
"Sostenendo l'Ucraina, la Svizzera ha perso il suo ruolo da mediatore internazionale"
La Russia si è rifiutata “categoricamente” di partecipare al “vertice di pace sull'Ucraina” in Svizzera, riferisce il “SonntagsZeitung”. Viola Amherd ha annunciato questi piani lunedì scorso, dopo i colloqui con il presidente ucraino Volodimir Zelenski a Berna. "La diplomazia svizzera ha deciso di partecipare ad un'iniziativa chiaramente destinata al fallimento", ha dichiarato al quotidiano della domenica Sergei Garmonin, ambasciatore russo in Svizzera.
Per il diplomatico il piano di pace in dieci punti proposto dal presidente ucraino non costituisce la minima base per aprire il dialogo. Ciò è particolarmente vero poiché include una serie di ultimatum posti alla Russia. Inoltre, per Sergei Garmonin non può esserci una soluzione di pace duratura senza tenere conto delle richieste del suo Paese. Vale a dire che l’Ucraina diventi un paese neutrale, non allineato, senza armi nucleari, che rispetti i diritti umani e le libertà di tutti i cittadini e gruppi nazionali sul suo territorio.
Come nota la “SonntagsZeitung”, il presidente ucraino ha già escluso un invito della Russia a questo vertice. Ciò spinge l'ambasciatore Garmonin a sottolineare che un vertice di pace in assenza del suo Paese costituirà soltanto
“una nuova serie di consultazioni sterili che non porteranno a risultati concreti”. E aggiunge: “Senza la partecipazione della Russia, qualsiasi discussione sulla soluzione del conflitto in Ucraina è certamente possibile, ma inutile e senza alcuna prospettiva”.
Inoltre, l’ambasciatore russo a Berna critica aspramente la Svizzera perché “sostiene sistematicamente la linea antirussa dell’Occidente collettivo”, si associa a “sanzioni illegittime” e “sostiene attivamente” l’idea di un tribunale internazionale per giudicare i leader russi . E deplora la solidarietà di Berna nei confronti di Kiev fin dall'inizio della guerra. "La Svizzera ha perso completamente il suo ruolo di mediatore internazionale imparziale, per cui la mediazione svizzera non è più possibile", conclude il diplomatico.
Resta ora da vedere se queste dichiarazioni siano puramente retoriche o se, dietro le quinte, possano comunque aver luogo discussioni di pace. Ignazio Cassis aveva recentemente alluso a “segnali” secondo cui la Russia sarebbe pronta a parlare di fine della guerra. E l’ambasciatore Garmonin suggerisce che Mosca “non ha mai abbandonato i mezzi politici e diplomatici per risolvere la crisi ucraina”.