Ticino, 29 febbraio 2024

Morosi di cassa malati: Per i ticinesi denunce penali, ma agli asilanti si paga tutto

E’ il colmo: mentre i cittadini svizzeri che non riescono a pagare i premi di assicurazione malattia rischiano di trovarsi la polizia in casa, ai profughi ucraini con il SUV, come pure ai finti rifugiati, le spese sanitarie vengono coperte con i nostri soldi

Come ben sappiamo, i premi di cassa malati sono diventati “impagabili”, con un’esplosione del 20% in due anni. Per fortuna, grazie anche alla Lega, il Cantone con il Preventivo 2024 non taglierà sui sussidi Ripam, anche se una verifica approfondita sulle storture va fatta (perché è in effetti verosimile che certi aiuti non siano giustificati).

Non illudiamoci che, sul fronte dei premi, nei prossimi anni la situazione migliorerà. E’ ovvio che la nuova direttora del Dipartimento degli Interni – ossia l’ “inutilizzabile” (cit.) kompagna Baume Schneidèèèr, P$ (quella eletta “perché simpatica”) – non caverà un ragno dal buco.

Ovviamente, di pari passo con l’esplosione dei premi di cassa malati va l’aumento dei morosi, cioè di coloro che i premi non li pagano. Tra i morosi ci saranno sicuramente dei “furbetti”. Ma c’è motivo di ritenere che non si tratti della maggioranza.

Peppa Tencia ai Comuni

Al proposito sta cominciando a far discutere la nuova (in realtà di fine anno scorso) mossa del Cantone, che contro i morosi vuole agire con il bazooka. Nel concreto, intende (far) denunciare penalmente i morosi che non si presentano alle convocazioni dei Comuni, ovvero oltre la metà degli interessati. (I Comuni, su mandato del Cantone, sono chiamati a contattare i morosi per cercare di stabilire delle modalità di rientro).

La pensata lascia assai perplessi. In effetti, il DSS si aspetta che i Comuni denuncino penalmente i propri concittadini che non riescono a pagare i premi di cassa malati. Un passo del genere avrebbe conseguenze deleterie sul rapporto di fiducia tra un Comune ed i suoi abitanti più fragili. Senza contare che una simile procedura comporta un notevole dispendio di burocrazia, con costi a carico del contribuente. E l’unico risultato che otterrà sarà quello di infesciare il Ministero pubblico con migliaia di incarti, i quali rimarranno imboscati in un cassetto (o piuttosto in un baule, visto il numero), oppure sfoceranno in multe che non verranno mai pagate.

Risultato: un certo numero di Comuni, a partire dalla città di Lugano, ha comunicato al Cantone che ritiene la via della denuncia penale dei morosi controproducente, e pertanto non la seguirà.

Inaccettabile

La questione è diventata di pubblico dominio a seguito di un atto parlamentare presentato a Cadenazzo da un esponente del Centro, al quale si potrebbe far notare che la trovata della denuncia penale viene dal DSS a guida – appunto – “centrista”.

Ma c’è anche un’altra cosa che stride, e parecchio, in questa vicenda. Mentre si vogliono criminalizzare (nel senso letterale del termine) i ticinesi che non riescono a pagare la cassa malati, ai profughi ucraini le spese sanitarie sono coperte in virtù dello statuto S. Anche se i diretti interessati sono milionari. E gli abusi, perpetrati o tentati, abbondano. Sappiamo di casi di ucraini che un paio di giorni dopo il loro arrivo in Ticino già pretendevano di farsi rifare denti, occhiali e quant’altro a spese del contribuente: tanto gli svizzerotti sono fessi e non si accorgono di niente!



Stesso discorso per i finti rifugiati. Costoro nemmeno dovrebbero essere qui. Però ci sono, e provocano costi sanitari ingenti. Anche in modo volontario  (leggi: risse ed aggressioni nei centri asilanti, che rendono necessari continui interventi dell’ambulanza). Oltretutto, adesso i $inistrati pretendono assistenza psicologica individuale per tutti i migranti economici, ovviamente a nostre spese! Ma stiamo busciando?

Permessi S ai Rom

Sul fronte degli abusi nei permessi S, le voci si fanno sempre più allarmanti. E questo perché il dispositivo è stato centralizzato a Berna con conseguente perdita di controllo sul territorio. Di recente, nei Grigioni è scoppiato lo scandalo: oltre 200 dei profughi “ucraini” presenti sul territorio cantonale sono in realtà dei Rom ungheresi. Il passaporto ucraino ce l’hanno; ma è stato comperato. Ricordiamo infatti che l’Ucraina è uno dei paesi più corrotti del globo, altro che la fetecchiata dei “valori occidentali” e dell’ “eurocompatibilità”. Detti Rom beneficiano di tutti i privilegi dello statuto S – compresi dunque i premi di cassa malati pagati dal contribuente – e in più ne combinano peggio di Bertoldo: commettono furti, conciano da sbatter via gli appartamenti in cui vivono, eccetera.

Ci piacerebbe proprio sapere quanti di questi casi ci sono in Ticino, ma anche in tutta la Svizzera, e quanto ci costano. E quali controlli vengono svolti per impedire gli abusi!
Atto parlamentare leghista a Berna in arrivo!

L’accaduto dimostra con tutta evidenza che, dopo due anni di guerra che non accenna affatto a concludersi, lo statuto S – pensato come strumento per far fronte ad un’emergenza di breve durata – non si giustifica più. Pertanto, i profughi ucraini devono rientrare nelle normali procedure d’asilo.

I conti non tornano

Tornando alla questione iniziale: è evidente che qualcosa non torna. Da un lato si vogliono denunciare penalmente i ticinesi che non riescono a pagare i premi di cassa malati. Dall’altro, con i soldi delle nostre imposte, vengono coperte le spese sanitarie:
1) a profughi ucraini in SUV Maserati, magari con i milioni in banca (“ovviamente” non c’è modo di verificarlo). Questi ultimi, tra l’altro, per i loro macchinoni non pagano né imposta di circolazione, né assicurazione. E ovviamente non pagano le tasse.
2) A finti profughi che il passaporto ucraino l’hanno comprato.
3) A migranti economici, anche delinquenti, che nemmeno dovrebbero essere qui.
Poi qualcuno si chiede come mai la gente s’inkazza!

Fuori le cifre

E va da sé che aspettiamo sempre di sapere quanto “pesano”, sull’impennata dei premi di cassa malati, gli asilanti di ogni genere e provenienza.

Infatti, ma tu guarda i casi della vita, il Ticino è uno dei Cantoni con i rincari più insostenibili. Ma èanche uno dei Cantoni che si ritrova con più asilanti e profughi ucraini. Poi però la casta incolpa gli anziani per i premi fuori controllo?

Inoltre, aspettiamo sempre di sapere quando il parlatoio cantonale pensa di mettere in votazione l’iniziativa popolare della Lega che chiede la deducibilità fiscale integrale dei premi di cassa malati!

Lorenzo Quadri / Mattino della Domenica

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