Sono ormai passati più di 10 anni dall'arrivo in Svizzera dei discounter tedeschi Aldi e Lidl. Al momento del loro insediamento, e ancora oggi nelle pubblicità, questi negozi al dettaglio tedeschi hanno promesso prodotti meno cari rispetto alla concorrenza. Ma sarà vero? Il programma “A bon entendeur” dell'emittente romanda RTS ha fatto la spesa in tutti e cinque i dettaglianti diffusi in Svizzera (Aldi, Lidl, Denner, Migros e Coop) per capire se ci fosse veramente una differenza nei prezzi dei prodotti da un negozio all'altro. E il risultato può soprendere: per gli stessi prodotti i discounter tedeschi offrono un risparmio compreso tra sei e sette franchi su una spesa di circa 160 franchi. E il più caro dei 5 è Denner.
Per il loro test, i giornalisti della RTS hanno comprato 30 generi alimentari di base, scegliendo sempre i più economici offerti. Prosciutto, patate, pasta e altri generi alimentari costano a Denner 181,67 franchi. La Migros è seconda in classifica con un totale di 179,37 franchi. La spesa poi alla Coop costa 167,82 franchi. Da Aldi sono 166,59 franchi, da Lidl 162,05 franchi.
Per il discount più antico della Svizzera la situazione era un po' diversa. Infatti, il giorno del test, il negozio Denner dove si è recato ABE non aveva più bistecche di hamburger premium. Ma prendendo un po' di altezza, è soprattutto la minima differenza tra le marche a colpire, mentre le fatture ammontano a più di 160 franchi.
La differenza di prezzo tra un negozio e l'altro è quindi minima ma RTS riconosce che Aldi e Lidl, che nel 2020 rappresentavano il 17,1% del mercato alimentare, si distinguono con prodotti biologici più economici rispetto a Coop o Migros. È optando per margini più bassi che i supermercati tedeschi offrono prodotti biologici vantaggiosi.
La trasmissione rivela inoltre che la maggior parte dei marchi costa allo stesso modo ovunque. Il brodo Knorr, la maionese Thomy o la Coca-Cola, ad esempio, non sono più economici presso i discount. Il che non rappresenterebbe un problema in Svizzera. Il programma ha intervistato Patrick Krauskopf, professore di diritto dei cartelli. Spiega che i paesi vicini tengono d'occhio i prezzi maggiormente rispetto agli svizzeri. Ma in Svizzera gli acquirenti prestano maggiore attenzione alla qualità del servizio. "Il prezzo è quasi secondario", dice il professore.