SVIZZERA - Il flop sugli F-35A porta la firma dell’ex consigliera federale Viola Amherd, ribattezzata “Re Mida al contrario”. Prometteva un prezzo fisso di 6 miliardi per 36 aerei, ma oggi il conto lievita a 7,3 miliardi: 1,3 in più. “Non è accettabile che il cittadino venga punito per ogni piccola manchevolezza, mentre ministri e alti funzionari federali la passano liscia”, attacca il consigliere nazionale Lorenzo Quadri, annunciando una mozione a Berna per chiamare i responsabili a rispondere anche davanti alla giustizia.
Dopo la firma, il DDPS ha dovuto ammettere i dubbi: due perizie legali, in Svizzera e negli USA, non hanno escluso che il prezzo potesse non essere fisso. La $inistra chiede di rifare la votazione, ma Quadri ricorda che anche con AlpTransit i costi esplosero senza alcuna ripetizione del voto.
Il successore di Amherd, Martin Pfister, annuncia controlli esterni sui 17 progetti chiave del Dipartimento: 20 milioni di spesa in consulenze, “deresponsabilizzazione organizzata” a carico del contribuente. Quadri denuncia: “Il DDPS esternalizza e i costi interni rimangono. Si gonfia la spesa pubblica e nümm a pagum”.
Fonte: Lorenzo Quadri, MDD