L'aumento dei costi della sanità è un argomento molto dibattuto e se in molti reclamano misure per perlomeno frenare questa crescita, la realtà è che, almeno a breve termine, si dovrà continuare a pagare più di prima. Dal mese di luglio infatti si applicheranno nuovi margini di distribuzione alla vendita dei farmaci soggetti a prescrizione. Sui farmaci economici il margine aumenterà, su quelli costosi verrà ridotto. Ciò dovrebbe incoraggiare i farmacisti, i medici e gli ospedali a dispensare medicinali più economici.
Ma per i pazienti questa non è una buona notizia, dal momento che molti farmaci di base prescritti di frequente diventeranno più costosi. Particolarmente significativo è l'esempio dell'ibuprofene, un antinfiammatorio economico e apprezzato: mentre oggi una confezione da 20 compresse da 400 mg costa 5,92 franchi, da luglio il suo prezzo praticamente raddoppierà arrivando a 11 franchi. Un farmaco costoso come l’anticoagulante rivaroxaban costerà invece meno: costerà solo 267 franchi invece degli attuali 281.
Le aziende farmaceutiche che producono i farmaci riceveranno la stessa somma di prima ad aumentare invece il margine di distribuzione ricevuto da intermediari, farmacie e altri punti vendita, il che spiega la differenza di prezzo. Se si prende l’esempio dell’ibuprofene, il prezzo di produzione – cioè il prezzo al quale l’azienda farmaceutica consegna il farmaco – rimarrà allo stesso prezzo di oggi, cioè 1,58 franchi. Il margine di distribuzione aumenterà invece da 4,19 franchi a 9,09 franchi.
Lo stesso vale per un altro famoso antinfiammatorio: il ponstan. La confezione di dieci compresse da 500 mg costerà infatti 11,21 franchi invece di 6,19 franch. Il produttore continuerà a fornire il farmaco a 1,82 franchi, ma il margine di distribuzione aumenterà da 4,22 a 9,11 franchi. Intermediari e farmacie guadagneranno quindi il 116% in più.
Questo cambiamento è stato negoziato dalla Confederazione con l'associazione ospedaliera H+, l'associazione dei farmacisti Pharmasuisse, l'associazione delle casse malati Curafutura e l'associazione dei medici FMH. Secondo l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) si risparmieranno 60 milioni di franchi all'anno, ovvero meno dello 0,2% sui premi di cassa malati.
Molto, se si considera che questi risparmi sui premi vanno a scapito degli assicurati, che causa della franchigia, i pazienti di solito spesso pagano da soli i farmaci a basso costo mentre i farmaci costosi spesso superano la franchigia e sono coperti dalle casse malati.
Secondo Intergenerika costi per diverse centinaia di milioni vengono così scaricati sui pazienti. L'associazione che si occupa della promozione dei farmaci generici è particolarmente colpita, perché la maggior parte di questi farmaci appartiene alla categoria di prezzo che, a causa dell'aumento dei margini, diventa più cara. "È ovvio che, dal punto di vista della gente, i fornitori di farmaci generici sono ancora una volta i 'cattivi'", ha scritto recentemente sulla "NZZ" il direttore di Intergenerika Lucas Schalch. L'UFSP da parte sua difende il meccanismo e sottolinea che la modifica è un compromesso tra fornitori di prestazioni, assicuratori e Confederazione.