Il Consiglio federale deve spiegare agli altri Stati che la Svizzera sta già facendo abbastanza in materia climatica, ritiene una commissione del Consiglio degli Stati che si dice “preoccupata” per la recente sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU).
La Commissione giuridica del Consiglio degli Stati proporrà all'Assemblea plenaria di adottare una dichiarazione secondo cui non vi è motivo di dare seguito alla decisione della CEDU durante la sessione estiva. Ha preso la sua decisione con 10 voti contro 3, ha dichiarato martedì ai media il suo presidente Daniel Jositsch (PS/ZH).
Non è compito di un tribunale sviluppare nuovi diritti umani. La commissione, tuttavia, continua a sostenere gli obiettivi climatici, ha affermato Jositsch. Il Consiglio federale deve spiegare ai partner esteri che la Svizzera è già impegnata nel raggiungimento di questi obiettivi. Nella causa intentata dall’Associazione Anziani per il Clima, la sentenza della CEDU del 9 aprile che condanna la Svizzera per l’inazione sul clima è definitiva e costituisce un precedente e Berna ha teoricamente l’obbligo di rispettarlo.
La Svizzera, alla luce di quanto fatto finora in ambito ambientale come la Legge sul CO2, deve far capire presso le istanze deputate che tale sentenza non avrà conseguenze per il nostro Paese, ossia non crea nuovi obblighi. “Quanto già realizzato o in corso di realizzazione a livello ambientale rispetta già la sentenza della CEDU”, secondo Jositsch.