L'UDC, come già aveva annunciato, ha lanciato sabato l'iniziativa popolare “Stop agli abusi sull'asilo”. Il partito ritiene che la Svizzera abbia perso il controllo dei suoi confini e che i costi e la criminalità stiano esplodendo. “Attualmente è più difficile per un americano o un giapponese altamente qualificato venire in Svizzera che per un eritreo analfabeta” è stato fatto notare.
L'iniziativa chiede quote e regole più severe sia per quanto riguarda la possibilità di entrare in Svizzera che nel richiedere l'asilo. Il più grande partito svizzero auspica che in Svizzera sia possibile raggiungere un tetto massimo di 5'000 richieste d'asilo all'anno e che siano vietate le domande di persone arrivate in Svizzera attraverso paesi sicuri, come l'Italia o l'Austria.
L'iniziativa chiede inoltre che chiunque entri nel Paese venga sistematicamente controllato alla frontiera e che possano entrare solo le persone in possesso di un permesso di soggiorno valido o di un'autorizzazione all'ingresso. Il quarto punto, infine, consiste nell'abolire lo status di ammissione provvisoria, quello concesso alle persone la cui richiesta d'asilo viene respinta ma che la Svizzera non può rimandare a casa perché il loro Paese non le accoglie o perché l'allontanamento metterebbe a rischio concreto la loro vita. Un ultimo punto dell'iniziativa impone al governo di rinegoziare qualsiasi accordo internazionale che sia in contrasto con essa, un aspetto che attacca in particolare gli accordi di Schengen che, fra gli altri, impediscono controlli sistematici alle frontiere.
L'UDC ha ora 18 mesi per raccogliere le 100mila firme necessarie per sottoporre al popolo il suo testo.