BERLINO (Germania) – Spagna-Italia, anno 2012. Inghilterra-Italia, anno 2021. Spagna-Inghilterra, anno 2024. La finale dell’Europeo che si disputerà questa sera a Berlino metterà di fronte due nazionali che hanno disputato la loro ultima grande finale, e in entrambi i casi si trattava di un Europeo, affrontando l’Italia. Gli iberici a Kiev si sbarazzarono degli Azzurri, giunti in finale con troppi infortuni e logori fisicamente, con un netto 4-0. Gli inglesi, tre anni fa, dopo il vantaggio iniziale di Shaw, subirono il pareggio di Bonucci per poi cedere il passo ai rigori, permettendo a Mancini e ai suoi di festeggiare sotto il cielo di Wembley.
Questa volta, però, sarà tutt’altra storia. Questa volta a Berlino (guarda caso, proprio dove l’Italia vinse il Mondiale nel 2006 e dove la Svizzera l’ha eliminata quest’anno), si affronteranno una nazionale – quella spagnola – che fin qui ha giocato il calcio più bello, più intenso, più divertente di tutto l’Europeo, e che può contare sull’astro nascente del calcio internazionale, Lamine Yamal, e una squadra – quella inglese – che ha faticato su tutto l’arco della manifestazione, riuscendo comunque a tornare in finale a distanza di 3 anni. La Tre Leoni lo ha fatto trascinata, in una prima fase, da quel fenomeno che risponde al nome di Jude Bellingham: il 21enne britannico annusa nell’aria, non solo la possibilità di conquistare il primo titolo continentale per la sua Nazione, ma anche il Pallone d’Oro, visto che nella sua prima annata al Real Madrid ha conquistato, a suon di prestazioni monstre, anche la Liga e la Champions League.
Yamal-Bellingham, insomma, sarà il vero duello che ci attendiamo questa sera, senza dimenticare gli altri. Nonostante l’assenza per infortunio di Pedri, la Spagna può contare su un centrocampo pazzesco, guidato da Rodri: il giocatore del City, accolto in Inghilterra con scetticismo perché considerato poco incisivo, è ormai il centrocampista più completo e determinante a livello mondiale. Ma gli iberici, possono fare leva anche sull’esperienza di Carvajal, sulle giocate di Dani Olmo, sulla consistenza di Morata e sulla forza granitica di Laporte. Insomma: la Spagna è decisamente la favorita. E l’Inghilterra? Fin qui i sudditi di Re Carlo non hanno impressionato più di tanto, ma guai ad abbassare la guardia al cospetto di Foden, Kane, Saka, Watkins, Palmer, Rice e chi più ne ha più ne metta.
Le carte per poterci divertire, insomma, ci sono tutte: ora sta a Spagna e Inghilterra regalarci una finale indimenticabile.