Gli eventi meteorologici eccezionali che nella notte tra il 29 e il 30 giugno hanno messo in ginocchio l’Alta Vallemaggia e il bilancio (non ancora definitivo) pesantissimo in termini di vite umane e di danni materiali che hanno provocato, hanno suscitato profonda commozione in tutto il Cantone e generato un importante moto di solidarietà. Mercoledì, a dieci giorni dall’alluvione, il Dipartimento del territorio ha convocato la stampa a Locarno per un punto informativo relativo anche all’aspetto del ripristino delle strutture di base, a partire da quelle viarie.
Passerella pedonale transitabile
La delicata operazione di ricerca dei dispersi è stata, come noto, attivata immediatamente e, da mercoledì, sospesa. Parallelamente, considerato che la priorità era e rimane quella di ristabilire il collegamento stradale tra Visletto e Cevio - e che il ponte esistente è crollato - ci si è immediatamente attivati per rendere transitabile, dapprima ai mezzi di soccorso e successivamente alle auto, la vicina passerella pedonale: un’operazione, questa, avviata a 48 ore dall’alluvione e che ha portato, il 3 luglio, a rendere agibile la passerella ai veicoli fino alle 3,5 tonnellate di peso.
Il ponte di Visletto
Si stima che la viabilità dell’Alta Vallemaggia dovrebbe essere ripristinata nelle prossime settimane, con la realizzazione di tutte le infrastrutture necessarie e la posa del ponte militare provvisorio che sarà situato più a nord rispetto a quello attuale, crollato per due terzi e non più utilizzabile in quanto non sono date le garanzie statiche. In questi giorni si sta realizzando il nuovo rilevato, nonché le nuove fondazioni e le nuove spalle, in modo che i militari possano successivamente provvedere alla sua costruzione. Una volta completato, il manufatto sarà regolamentato da semafori e percorribile in modo monodirezionale e resterà in funzione per almeno un anno, periodo durante il quale si potrà elaborare un progetto per un nuovo ponte definitivo. La vecchia struttura verrà invece completamente demolita.
V’è infine da considerare che i lavori di costruzione stanno avvenendo nell’area di un corso d’acqua e che le tempistiche sono ovviamente subordinate alle condizioni meteorologiche.
Interventi rapidi
Come già sottolineato questa settimana dal Consigliere di Stato Claudio Zali, al fine di accelerare i tempi, si sta procedendo alla ricostruzione delle strutture viarie di base “senza osservare alcun tipo di procedura: non rispettiamo la Legge sul lavoro né quella sulle commesse pubbliche. Non ci poniamo questioni di ordine finanziario e abbiamo cancellato tutto ciò che è burocrazia proprio per ottenere interventi rapidi per il ripristino delle opere cantonali”.
Claudio Zali: “Troveremo le risorse per ricostruire”
“Negli ultimi anni sono stati portati avanti miglioramenti operativi. Ma, alla luce degli eventi recenti, non possono bastare. Perché la gravità e la frequenza di eventi simili sono cambiate, la loro frequenza è decisamente aumentata” – ha sottolineato il Direttore del DT Claudio Zali, aggiungendo che “occorre aggiornare i parametri: ciò che prima ritenevamo un evento che si verifica ogni cento anni, oggi si verifica molto più spesso. E questo è frutto del cambiamento climatico. C’è molto da fare: la ricostruzione, innanzitutto, ma anche la ridefinizione della pianificazione del territorio.”
Quanto ai danni, al momento ancora incalcolabili, il Direttore del DT ha precisato che è stata “interpellata la Confederazione per chiedere se sia previsto un aiuto federale” e, in questo senso, è convinto che “Berna sarà sensibile a queste situazioni eccezionali. Ad ogni modo il Cantone farà la sua parte: ci sono delle priorità, e ripristinare una situazione di grave danno in una regione del nostro Cantone è proprio una di queste”.
*Dal MDD
Passerella pedonale transitabile
La delicata operazione di ricerca dei dispersi è stata, come noto, attivata immediatamente e, da mercoledì, sospesa. Parallelamente, considerato che la priorità era e rimane quella di ristabilire il collegamento stradale tra Visletto e Cevio - e che il ponte esistente è crollato - ci si è immediatamente attivati per rendere transitabile, dapprima ai mezzi di soccorso e successivamente alle auto, la vicina passerella pedonale: un’operazione, questa, avviata a 48 ore dall’alluvione e che ha portato, il 3 luglio, a rendere agibile la passerella ai veicoli fino alle 3,5 tonnellate di peso.
Il ponte di Visletto
Si stima che la viabilità dell’Alta Vallemaggia dovrebbe essere ripristinata nelle prossime settimane, con la realizzazione di tutte le infrastrutture necessarie e la posa del ponte militare provvisorio che sarà situato più a nord rispetto a quello attuale, crollato per due terzi e non più utilizzabile in quanto non sono date le garanzie statiche. In questi giorni si sta realizzando il nuovo rilevato, nonché le nuove fondazioni e le nuove spalle, in modo che i militari possano successivamente provvedere alla sua costruzione. Una volta completato, il manufatto sarà regolamentato da semafori e percorribile in modo monodirezionale e resterà in funzione per almeno un anno, periodo durante il quale si potrà elaborare un progetto per un nuovo ponte definitivo. La vecchia struttura verrà invece completamente demolita.
V’è infine da considerare che i lavori di costruzione stanno avvenendo nell’area di un corso d’acqua e che le tempistiche sono ovviamente subordinate alle condizioni meteorologiche.
Interventi rapidi
Come già sottolineato questa settimana dal Consigliere di Stato Claudio Zali, al fine di accelerare i tempi, si sta procedendo alla ricostruzione delle strutture viarie di base “senza osservare alcun tipo di procedura: non rispettiamo la Legge sul lavoro né quella sulle commesse pubbliche. Non ci poniamo questioni di ordine finanziario e abbiamo cancellato tutto ciò che è burocrazia proprio per ottenere interventi rapidi per il ripristino delle opere cantonali”.
Claudio Zali: “Troveremo le risorse per ricostruire”
“Negli ultimi anni sono stati portati avanti miglioramenti operativi. Ma, alla luce degli eventi recenti, non possono bastare. Perché la gravità e la frequenza di eventi simili sono cambiate, la loro frequenza è decisamente aumentata” – ha sottolineato il Direttore del DT Claudio Zali, aggiungendo che “occorre aggiornare i parametri: ciò che prima ritenevamo un evento che si verifica ogni cento anni, oggi si verifica molto più spesso. E questo è frutto del cambiamento climatico. C’è molto da fare: la ricostruzione, innanzitutto, ma anche la ridefinizione della pianificazione del territorio.”
Quanto ai danni, al momento ancora incalcolabili, il Direttore del DT ha precisato che è stata “interpellata la Confederazione per chiedere se sia previsto un aiuto federale” e, in questo senso, è convinto che “Berna sarà sensibile a queste situazioni eccezionali. Ad ogni modo il Cantone farà la sua parte: ci sono delle priorità, e ripristinare una situazione di grave danno in una regione del nostro Cantone è proprio una di queste”.
*Dal MDD