Susan: il tennis mondiale sembra in salute. Gli uccelli del malaugurio, coloro che parlavano di uno sport in crisi per l’uscita di scena di Federer e Nadal, sono stati serviti di barba e capelli.
Direi proprio di sì. Gli orfani di King Roger e dello spagnolo erano sicuri che questo sport sarebbe entrato in una sorta di limbo tecnico-agonistico, in attesa di tempi migliori. E invece, grazie alla presenza dei giovani leoni Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, il tennis è più vivo che mai. La qualità non manca, il talento puro: certo bisognerà dimostrare con i fatti che Federer e Nadal fanno ormai parte del passato. I risultati recenti, tuttavia, ci dicono che sta nascendo una nuova era. Il dualismo Alcaraz-Sinner non può che far bene al nostro sport.
E Djokovic?
Nole è rimasto ancora sulla breccia ma a Wimbledon abbiamo visto che ormai fatica a tenere il ritmo dei migliori. I colpi e la tenacia sono rimasti ma non sono più sufficienti. Va comunque detto che se riesce a motivarsi, diventa un cliente pericoloso per tutti. A cominciare dalle imminenti Olimpiadi parigine.
Torniamo ai due grandi protagonisti stagionali Alcaraz e Sinner.
Sono due tennisti eccezionali, molto diversi uno dall’altro. Secondo me lo spagnolo ha più variazioni di colpi, è più completo; l’italiano ha una mentalità ed un approccio alla competizione da veterano. Domineranno la scena internazionale per diversi anni. No so se faranno dimenticare le grandi sfide fra Federer e Djokovic o Nadal contro Federer, di sicuro ci faranno divertire.
In campo femminile abbiamo invece assistito all’esplosione di Jasmine Paolini.
La tennista italiana non è una sorpresa per me. La conosco bene, visto che mi sono allenata cinque o sei volte con lei. È una bravissima atleta e una brava persona. Del resto, ha conquistato il pubblico londinese. Non così scontato.
Sinner, Musetti, Berrettini e Paolini: gli italiani sono ai vertici del tennis internazionale. In Italia i mass media parlano di grandi risultati ottenuti grazie al lavoro della federazione azzurra…
E francamente tutto ciò mi sembra esagerato. Sinner e Paolini sono stati seguiti, costruiti e lanciati dai loro rispettivi allenatori. Non dalla Federazione, che si sta prendendo meriti che in fondo non ha. Certo il suo lavoro è encomiabile ma non credo che si possa attribuirle chissà che cosa…
Gli svizzeri invece non se la passano per niente bene.
È un momento delicato, anche se la qualità del nostro tennis resta comunque buona. In campo maschile Stricker ed Huser sono il nostro futuro e da loro ci si aspetta la maturazione. In campo femminile occhi puntati su Golubic e Bencic che possono comunque stare nelle prime venti al mondo. Certo, mancano le Hingis o i Federer. Ma come in tutti gli sport ci sono i cicli e i fenomeni non nascono tutti i giorni.
M.A.