Mercoledì 4 settembre, nel reparto di Chirurgia Toracica del Policlinico Riuniti di Foggia, si è verificato un grave episodio di violenza ai danni del personale sanitario. Un gruppo di circa cinquanta persone, tra familiari e amici di una giovane di 23 anni deceduta dopo un intervento chirurgico, ha aggredito medici e infermieri, colpendoli con pugni, calci e schiaffi.
La giovane, originaria di Cerignola, nel Foggiano, era stata coinvolta in un incidente stradale il 18 giugno mentre si trovava su un monopattino. Dopo essere stata soccorsa e trasportata d'urgenza al Pronto Soccorso di Cerignola, è stata trasferita al Policlinico di Foggia per la gravità delle sue condizioni. Inizialmente ricoverata in rianimazione, la ragazza ha subito un primo intervento chirurgico, ed è stata successivamente trasferita in chirurgia toracica, dove un secondo intervento si è reso necessario a causa di un restringimento del canale respiratorio. È proprio durante quest’ultimo intervento che è avvenuto il decesso.
Appresa la notizia della morte, il gruppo di familiari e amici della giovane ha fatto irruzione nel reparto di Chirurgia Toracica del Policlinico, aggredendo il personale sanitario presente. Alcuni medici e infermieri hanno cercato riparo barricandosi in una stanza fino all’arrivo delle forze dell’ordine. L’aggressione ha provocato serie ferite a diversi operatori: un chirurgo è stato colpito al volto con diversi pugni, mentre una dottoressa ha riportato la frattura di una mano. La polizia, giunta sul posto, è riuscita con difficoltà a riportare la calma, visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza e acquisendo la cartella clinica della paziente.
Le autorità hanno avviato due indagini parallele per far luce sull'accaduto: una da parte della Procura di Foggia e l'altra dell’azienda sanitaria, che ha promesso un’indagine interna approfondita sul percorso assistenziale della giovane. Secondo le prime indiscrezioni, le condizioni della paziente si erano improvvisamente aggravate dopo un apparente miglioramento.
Il direttore generale dell'Asl di Foggia, Antonio Nigri, ha espresso cordoglio per la perdita della giovane e solidarietà al personale aggredito, sottolineando che "nessuna forma di violenza nei confronti di chi svolge il proprio lavoro può essere tollerata". Anche il presidente dell’Ordine dei Medici di Foggia, Pierluigi De Paolis, ha manifestato preoccupazione per la sicurezza del personale medico, suggerendo un inasprimento delle sanzioni per le aggressioni a danno dei sanitari.
Di fronte all’escalation di episodi violenti contro i medici, i sindacati di categoria hanno lanciato un grido d'allarme. "Non siamo assassini e non possiamo più tollerare che episodi di questo tipo diventino una routine," hanno dichiarato i rappresentanti sindacali, chiedendo misure concrete per garantire la sicurezza negli ospedali.
La comunità medica locale si sta preparando a una protesta che possa attirare l'attenzione nazionale su questa emergenza, chiedendo maggiore tutela e misure immediate contro la crescente violenza negli ospedali italiani.