LUCCA (ITALIA) - “Ho visto la morte in faccia”. Così racconta la 47enne autista di un autobus aggredita a Lucca da due minorenni di origine straniera, naturalizzati italiani. I due, già segnalati alle autorità per un precedente accoltellamento, sono saliti sul mezzo con bottiglie di vino aperte, pretendendo di viaggiare come se nulla fosse. Al rifiuto della donna, è scoppiata la violenza.
Insulti, minacce e poi l’attacco: “Mi hanno detto che se fossimo stati in Tunisia mi avrebbero tagliato la testa”, ha raccontato la vittima. La situazione è degenerata in pochi secondi. I due giovani hanno colpito il bus con bottiglie e sassi, riuscendo a forzare la porta anteriore. Solo la cabina blindata ha impedito il peggio.
L’autista, in preda al panico, ha suonato il clacson e chiamato la polizia. Gli agenti sono intervenuti appena in tempo: uno dei minorenni è stato affidato alla madre, l’altro sarà collocato in comunità. Dovranno rispondere di violenza, lesioni, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio. La donna, sotto choc, ha riportato dieci giorni di prognosi.





