Un giovane di 24 anni è stato arrestato a Roma con l'accusa di aver hackerato la giustizia italiana riuscendo a trafugare informazioni riservate. Il suo primo attacco del ministero della Giustizia risale a quattro anni fa quando era entrato in possesso in maniera di decine di fascicoli, soprattutto ordinanze di custodia cautelare e informative. L’ultimo attacco risale al primo ottobre, ma il giovane hacker questa volta è stato identificato ed è stato arrestato poche ore dopo.
L’hacker di 24 anni è stato arrestato a Roma, città nella quale vive, nell’ambito di un’inchiesta della procura di Napoli. Il giovane pirata della rete, stando a quanto fin riportato dai media italiani, sarebbe riuscito a introdursi in sistemi informativi strategici per il governo italiano.
Per capire la pericolosità dell'hackeraggio, un procuratore ha reso noto che dall'inizio degli attacchi “abbiamo deciso di non usare più mail, WhatsApp, e altri strumenti simili, anzi siamo tornati alla carta per timore che l'hacker potesse intercettare qualcosa”. Il 24enne è accusato di avere violato diversi sistemi informatici, anche del ministero della Giustizia, della Guardia di Finanza e di altre importanti aziende. Al momento dell'arresto da parte della Polizia è stata eseguita una perquisizione grazie alla quale è stata sequestrata una imponente mole di dati che adesso è a disposizione degli inquirenti. Adesso l’obiettivo degli inquirenti è capire a chi fossero destinate queste informazioni riservate.
“L'hacker aveva la possibilità di controllare ogni contenuto dei sistemi informativi della giustizia. È stata una minaccia grave e sono stati verificati danni seri ai sistemi di sicurezza” ha detto Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia, citato dalla stampa italiana. Secondo quanto riferito l'hacker aveva almeno 5 identità di copertura con le quali riusciva a violare i sistemi per reperire password e accessi che gli avrebbero permesso di scaricare e consultare migliaia di file riservati.