Selena: soddisfatta di aver accettato l’offerta del Lugano?
Sicuramente. È stato tutto facile: la città è bellissima, sicura, a misura d’uomo: il club è organizzato al meglio e le compagne mi hanno accolto bene. Venire in Ticino è stata una buona scelta.
Lei però ha lasciato il campionato turco, uno dei migliori al mondo. Come mai?
Quello è davvero un signor campionato, oserei dire il migliore al mondo. Entusiasmo, passione, qualitàdelle squadre e delle giocatrici. La squadra in cui militavo, il Karayollari di Ankara, purtroppo alla fine della scorsa stagione è stata relegata in Seconda divisione. Tornando alla domanda: in Turchia c’è molta pressione ed io cercavo qualcosa di diverso. L’offerta luganese mi è parsa approppriata.
A Lugano gli obiettivi sono chiari: migliorare i risultati della scorsa stagione.
Credo che la squadra adesso sia più competitiva e credo anche che nulla ci sia precluso. Certo il NUC Neuchâtel resta la compagine più forte.
Qual è il vostro punto di forza?
Beh, non ho dubbi. Il nostro coach! Apostolos Oikonomou è un ottimo tecnico ed una brava persona. Con lui mi trovo bene e il dialogo è schietto e aperto. È un vero motivatore e la squadra lo ascolta: abbiamo tanto da imparare da lui.
Facciamo un passo indietro e torniamo alle sue origini di pallavolista.
Per me è stato piuttosto facile approcciarmi a questo sport perché mia mamma è stata ex giocatrice e pure tecnica. Era nazionale quando c’era ancora la Jugoslavia. È stata lei a trasmettermi la passione per questo sport. In Slovenia il volley è in fase di evoluzione ma non è ancora una disciplina che va per la maggiore.
Siete una famiglia di sportivi…
Come detto mia madre Majda è stata pallavolista mentre mio padre Dalibor (Petrovic, ndr) è stato giocatore di basket. Un bel mix, insomma!
Per contro in questo momento nel suo paese sono tutti pazzi per Tadej Pogacar, neo campione del mondo di ciclismo.
Non ci crederà (ride,ndr) eppure questo sport non mi prende per nulla. Sono contento che abbia vinto uno sloveno, ci mancherebbe ma domenica non ho festeggiato come tantissimi altri. Semplicemente perché non sono interessata al ciclismo.
A.M.