Sport, 25 ottobre 2024

Fermi tutti, ci pensa Saipi. Il Lugano, però, può e deve crescere

La prestazione monstre dell’estremo difensore bianconero, ha permesso ieri ai suoi di imporsi per 1-0 in Boemia e di ritrovarsi a punteggio pieno dopo due partite in Conference League

MLADA BOLESLAV (Rep. Ceca) – Se contro l’Helsinki, a Thun, il Lugano aveva giocato come il gatto col topo, nella seconda sfida di Conference League i bianconeri hanno dovuto soffrire decisamente di più per avere la meglio del Mlada Boleslav, ottenendo comunque un successo importantissimo in terra boema. Gli eroi di serata hanno due nomi e cognomi: Renato Steffen e Amir Saipi. Il nazionale rossocrociato ha siglato, con facilità, la rete della vittoria, mentre il portiere si è reso protagonista di una prestazione pazzesca, con due parate determinanti e con due (!) rigori sventati. 

 
 
Dopo l’harakiri di Yverdon, i ragazzi di Croci-Torti avevano la necessità di ritrovare il sorriso, di ritrovare il gioco e di riassaporare il gusto della vittoria. Missione riuscita, possiamo dire, almeno per due fattori su tre. Già perché se il risultato e il sorriso sono tornati a fare capolino nel gruppo bianconero, il gioco ha lasciato un po’ a desiderare, specie in fase difensiva dove Marques ha sofferto terribilmente le sfuriate dei padroni di casa e dove Hajdari ha commesso il solito errore che poteva compromettere il risultato finale.
 
 
Alla fine, però, è sempre il campo a parlare e i 3 punti ottenuti ieri sera contro una squadra modesta rappresentano un bottino importante per poter guardare con ottimismo al futuro cammino europeo e per potersi concentrare in maniera importante sul prossimo impegno in campionato. Certo, non ci potrà sempre pensare Saipi – parare due rigori, dovendo per altro ripetersi perché l’arbitro ha fatto ribattere il tiro dagli 11 m a Vydra, non è una cosa che capita tutti i giorni –, non potrà sempre pensarci Steffen – come successo anche in campionato contro il Winterthur in casa – ma questa iniezione di fiducia potrà aiutare, e tanto, tutto il gruppo, che dopo Yverdon avrebbe potuto anche sbandare pericolosamente.

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