Una condanna a morte
Come detto, Larry Nassar sta scontando in un carcere USA una pena che un giudice ha definito come una condanna a morte: oltre 170 anni di prigione per aver abusato sessualmente per una decina d’anni di 500 ragazze e ragazzine amanti della ginnastica artistica e smaniose di successo. In palestra, a casa sua, negli uffici e soprattutto in un ranch del Texas, adibito a casa degli orrori, il tutto con la complicità dei coniugi rumeni Martha e Bela Karolyi, gli stessi che aveva formato Nadia Comaneci durante il regime comunista. Fra le vittime di Nassar ci sono state anche atlete di grande livello, fra le quali Aly Raisman, capitano della nazionale americana e portavoce delle vittime del medico-osteopata di Farmington Hills, un villaggio di Michigan alle porte di Detroit. La prima ad accusarlo fu Maggie Nichols: nel 2015 durante uno dei ritiri della nazionale americano al Karolyi Ranch in Texas questa ragazza minuta chiese alla collega e amica Aly Raisman se alcune pratiche di Nassar fossero per così dire normali e autorizzate.Per caso, la sua allenatrice ascoltò la conversazione delle due ragazze e convocò i genitori di Maggie per renderli edotti dell’accaduto. La famiglia avvisò la federazione e il suo presidente Steve Penny disse loro di stare tranquilli e che avrebbe aperto un’indagine. In realtà se ne lavò le mani e, se possibile, fece di peggio: fece sparire le prove che avrebbero potuto incriminare Nassar.
Lo scandalo scoppierà due anni dopo grazie ad un'inchiesta del quotidianoIndianapolis Star, che pubblicherà la testimonianza di oltre 400 ginnaste. A quel punto il medico-osteopata è perduto e nel 2018 finisce davanti ad un tribunale e giudicato colpevole per aver abusato di 500 ragazze. E i coniugi Karolyi? Malgrado le accuse e la condanna di Nassar per un po’ di tempo continuarono ad accogliere le atlete nel loro ranch sino a quando Simone Biles non dichiarò di essere una delle vittime di Nassar e di “stare male all'idea di dover tornare ad allenarsi al ranch”. Ma la storia non finirà lì. Grazie alle indagini su Nassar furono coinvolti altri dirigenti, dottori, fisioterapisti e personaggi di spicco: tutti condannati civilmente e radiati dalla federazione. Lo scandalo ebbe riscontri anche altrove: diverse ginnaste di altre nazioni portarono alla luce squallide storie di abusi subiti dagli allenatori o dallo staff medico: in Gran Bretagna la campionessa olimpica Amy Tinkler e le sorelle Becky ed Elissa Downie denunciarono addirittura la federazione britannica, rea di aver ignorato e nascosto le denunce fatte dalle ginnaste contro i loro allenatori. Ma ci furono casi anche in Germania, in Olanda, in Belgio, in Australia, in Canada e in Grecia.
Nel paese ellenico 24 atleti denunciarono gli abusi decennali subiti dai propri allenatori, definendo i comportamenti di quest’ultimi “ simili alla tortura”. In Italia, le ginnaste Carlotta Ferlito e Sophia Campana) testimoniarono contro i loro tecnici, che le deridevano per il proprio fisico, causando loro disturbi psicologici e alimentari. Quando si dice: al peggio non c’è mai fine!
JACK PRAN