LUGANO – Dopo 4 KO di fila, dopo 4 brutte sconfitte filate, dopo un mese abbondante assolutamente orribile, il Lugano ieri sera è tornato a vincere, è tornato a incamerare 3 preziosissimi punti in classifica. Per il gioco e per lo spettacolo, invece, bisognerà attendere e ripassare. Nella serata in cui è stato presentato Antti Törmanen in qualità di consigliere dello staff medico, i bianconeri in qualche modo sono riusciti a venire a capo dei Lakers, al termine di una partita disputata con tanta paura e con poche idee chiare e lucide. Gli aspetti positivi? Oltre alla vittoria, va sottolineata la prova difensiva del complesso sottocenerino e il ritorno al gol di Daniel Carr.
L’attitudine messa sul ghiaccio può far ben sperare in vista del futuro prossimo, anche se il calendario non promette nulla di buono visti gli incroci ravvicinati con Lions e Davos, ma parlare di crisi finita e di squadra in ripresa è del tutto prematuro. Le ultime settimane sono state calde, frenetiche, difficili da gestire, con una squadra allo sbando sul ghiaccio e, ovviamente, nello spogliatoio. Con un gruppo spaccato, con troppe teste pensanti ognuna verso il proprio credo e le proprie idee, e con uno staff tecnico che ha faticato a gestire la vera e profonda crisi stagionale, l’arrivo di Törmanen fino a fine stagione va letto anche in questa direzione: l’ex allenatore del Bienne ha sicuramente molta più esperienza del pur bravo Gianinazzi, e i suoi consigli e le sue parole rivolte al gruppo potranno essere importanti per ritrovare la retta via.
Una via che ieri sera è stata segnata dalle marcature di Carr e di Aleksi Peltonen – al primo centro stagionale – e da un lavoro difensivo di squadra quasi commovente, specie nel terzo periodo quando i Lakers hanno provato da ogni posizione a fare centro, nel disperato tentativo di riaprire una contesa che sembrava ormai segnata e decisa. Una retta via che non andrà persa nuovamente, sperando nel contempo che l’infortunio patito ieri da Zohorna sia di poco conto e che lo staff tecnico riesca a ritrovare i giusti equilibri in pista: ieri, ad esempio, è stata riproposta quella prima linea (Thurkauf-Carr-Joly) che tanto bene aveva fatto l’anno scorso, ma bisognerà anche trovare la giusta collocazione a un Arcobello – di gran lunga il miglior straniero fin qui – che ieri si è accomodato in tribuna.
Insomma, la strada è ancora lunga, il cammino sarà ancora complicato e pieno di trappole, ma se il Lugano vuole provare a risalire la china, dovrà fare sicuramente meglio di quanto ha fatto ieri sera contro il Rapperswil, partendo in ogni caso dagli aspetti positivi mostrati contro i Lakers. Ma parlare di crisi finita… potrebbe essere pericoloso.