Una delle conseguenze del frontalierato, forse tra le meno discusse, è l'aumento dei prezzi degli affitti e degli immobili nelle zone confinanti con la Svizzera. Attratti dalle possibilità lavorative oltreconfine, la domanda di abitazioni ha fatto aumentare il costo di case e appartamenti, al punto da diventare proibitive per molti.
Ma, pur di abitare vicino al confine, c'è chi non esita a vivere in una roulotte in un parcheggio. Come per esempio nel comune francese di Fourgs che accoglie sempre più francesi in cerca dell'“Eldorado svizzero”, come riferisce il giornale “Le Parisien” domenica 15 dicembre. Situato a solo un chilometro dal confine svizzero, sembra ideale per i lavoratori frontalieri. Il problema è che i prezzi delle case sono saliti alle stelle, costringendo alcuni lavoratori a vivere in condizioni precarie per poter risparmiare. Una decina di camper si sono già sistemati in un parcheggio ai piedi delle piste da sci.
Il quotidiano francese porta come esempio il caso di Geoffrey, originario della regione parigina, arrivato nella regione un mese fa. Alla ricerca di un lavoro nel settore della pasticceria, il francese ha già presentato diversi curriculum a Neuchâtel e Losanna. Intanto vive in una roulotte: “è un po’ complicato, ma per il momento me lo faccio bastare. E per comodità ho il riscaldamento, sono ben isolato, non c’è problema”.
Roger Belot, sindaco di Les Fourgs, lancia l'allarme: “Con la Svizzera così vicina, diventa impossibile trovare un alloggio. Non appena una casa o un appartamento è disponibile per l'affitto, viene esaurito in giornata. Quindi i prezzi stanno aumentando e gli alloggi stanno diventando scarsi”. E le roulotte? “Questo fenomeno esiste già da un anno. Queste persone si spostano nei ai comuni di confine e si stabiliscono nelle foreste, in modo selvaggio. Ciò pone problemi ambientali con l’evacuazione delle acque reflue e il trattamento dei rifiuti”, deplora il sindaco.
Per evitare che la situazione sfugga di mano, il sindaco creerà entro la primavera un parcheggio per una decina di roulotte. Questo nuovo spazio interroga "alcuni residenti locali sull'afflusso massiccio di questi 'nomadi'", sottolinea "Le Parisien". Anche se assicura che per il momento va tutto bene, una pensionata confida di temere che “ne arriveranno sempre di più e che non potremo accoglierli”. Il sindaco è consapevole del problema. Per lui è impossibile farcela da soli; anche gli altri comuni di confine devono fare uno sforzo. “Dobbiamo accogliere queste persone che lavorano e offrire loro condizioni di vita dignitose”, conclude.