THUN – Ci aveva provato già diverse volte negli ultimi anni. Si era affacciato in campo europeo, provando a mostrare il suo lato migliore e questa volta il Lugano ci è riuscito, ottenendo una storica qualificazione per gli ottavi di finale di Conference League. Una qualificazione sigillata ieri sera, nonostante il pareggio maturato a Thun per 2-2 contro il Pafos.
Un pareggio maturato nei recuperi, col gol cipriota, che comunque premia il Lugano in toto: partendo dalla dirigenza, passando per lo staff tecnico, fino ad arrivare ai giocatori. Tutti hanno mostrato in questi primi mesi della stagione un volto, un gioco, una dedizione e uno spirito di sacrificio che il pubblico bianconero sognava da diverso tempo e i risultati stanno premiando tutte le scelte fatte e prese fin qui in questi ultimi anni, cioè da quando a Cornaredo è sbarcato Joe Mansueto.
Ieri sera, nella gelida Thun e sotto una nevicata che ha reso anche più magica la serata, il Lugano ha sofferto, ha patito gli ospiti, ha avuto anche un pizzico di fortuna nel primo tempo, prima di subire il pareggio negli ultimi instanti di partita, dopo aver sciupato in più occasioni il colpo del KO che poteva valere un secondo e pazzesco posto finale nella classifica unica. Ma poco importa: il Lugano tornerà in campo in Europa direttamente a marzo, direttamente dagli ottavi di finale, direttamente dalla sesta posizione finale ottenuta nella fase a gironi. E scusate se è poco…