A Pristina, capitale del Kosovo, sono stati sequestrati migliaia di documenti d'identità falsi di oltre 50 paesi del mondo, compresa la Svizzera, secondo quanto riferito dai media locali. I documenti sono stati ritrovati in un laboratorio improvvisato che si ritiene sia stato utilizzato per produrre i documenti contraffatti. I documenti sono stati scoperti venerdì scorso all'interno di un veicolo, fermato per un controllo a Pristina. L'autista è stato arrestato.
Successivamente è stata effettuata una perquisizione in una casa a Pristina, che, secondo la polizia, fungeva da "laboratorio" per la produzione di documenti falsi: passaporti, carte d'identità e patenti di guida. Durante la perquisizione di questa casa sono state trovate e confiscate macchine laser, stampanti, più di 20'000 microchip e migliaia di documenti provenienti da 51 paesi del mondo.
Mentre l'autista fermato è stato posto in carcere preventivo, la giustizia kosovara ha aperto un'inchiesta per falsificazione di documenti e criminalità organizzata. Non si ha notizie di altri arresti.
Il problema dei documenti falsi non è nuovo in Svizzera. Nell'ottobre 2024 la stampa riferiva di un'”esplosione” di documenti falsificati che mettevano in difficoltà in particolare le autorità comunali, poco attrezzate per determinare l'autenticità dei documenti a loro sottoposti. Quale esempio si citava il caso di un cittadino kosovaro, che, grazie a un passaporto croato falso, aveva potuto lavorare in Svizzera per quasi un anno intero. Il documento falsificato gli ha permesso di ottenere un permesso di soggiorno e di lavoro. La Fedpol ha constatato un aumento dell'8% di passaporti falsi in circolazione dal 2023 nel Paese: sono stati identificati e sequestrati ben 1'859 documenti.