SVIZZERA - Swisscom, controllata in maggioranza dalla Confederazione, ha deciso di trasferire centinaia di impieghi all’estero. Secondo quanto riportato dal Mattino della Domenica, tra 1'000 e 1'400 dipendenti lavoreranno in futuro da Riga e Rotterdam. Già oggi l’operatore conta tra i 600 e gli 800 collaboratori nei centri informatici aperti in Lettonia e Olanda.
Non si tratta di un caso isolato: già nel 2023 si era saputo, sempre tramite anticipazioni di stampa, che parte dei servizi di call center venivano spostati in Bulgaria e Polonia. Il Blick aveva calcolato che ben 3'679 collaboratori Swisscom si trovavano all’estero, pari a circa un quinto dell’organico.
Intanto i lavoratori in Svizzera temono per il loro futuro. «Dai colloqui che abbiamo condotto sappiamo che in questo gruppo di collaboratori vi è incertezza riguardo ai rapidi sviluppi tecnologici e alle mutevoli esigenze», ha dichiarato una portavoce di Swisscom al Tages Anzeiger. Ma i dipendenti over 50 denunciano di essere spinti verso prepensionamenti o licenziamenti.
Un paradosso se si considera che Swisscom ha chiuso l’ultimo esercizio con 1,541 miliardi di utile. Mentre ai vertici i salari restano milionari, a Riga l’operatore propone stipendi da 2'200 euro al mese: ottimi per la Lettonia, ma ben lontani dagli standard elvetici.