Secondo Amalia Mirante, granconsigliera di Avanti con Ticino&Lavoro, le emittenti RSI e Teleticino danno più visibilità al Partito socialista, Verdi e UDC mentre penalizzano la Lega dei Ticinesi e, in misura minore, PLR e Centro. Anche i partiti cosiddetti minori sarebbero scarsamente considerati.
È questo il risultato di un rapporto elaborato su incarico di Avanti con Ticino&Lavoro che ha analizza il monitoraggio delle presenze politiche nelle principali trasmissioni di RSI e Teleticino, condotto nel periodo tra il 1° settembre e il 31 dicembre 2024. Secondo questo rapporto il Partito Socialista (PS) è risultato il partito più avvantaggiato e rappresentato con oltre il 24% delle presenze su RSI e il 22% su Teleticino. Se paragonata al dato delle ultime elezioni cantonali e federali la sovrarappresentanza è di oltre 11 punti percentuali su RSI e attorno ai 10 punti su Teleticino. Anche l’UDC e i Verdi godono di una visibilità mediatica superiore alla loro effettiva forza elettorale.
D'altra parte la Lega dei Ticinesi è risultata costantemente penalizzata, con una presenza inferiore di -6 punti percentuali rispetto ai risultati elettorali cantonali su RSI e di 4,2 su Teleticino. Anche il PLR e il Centro registrano una presenza mediaticamente inferiore al loro peso elettorale, sebbene in misura meno marcata.
Per quanto riguarda i partiti minori, formazioni come Avanti con Ticino&Lavoro, Più Donne, Partito Comunista, MPS, PVL e Helvetica risultano quasi completamente assenti su RSI e scarsamente rappresentate su Teleticino, nonostante rappresentino oltre il 13% dell’elettorato cantonale.
In un testo inviato ai media, Mirante ricorda che le emittenti concessionarie e finanziate con fondi pubblici sono tenute per legge a garantire un’informazione equilibrata e pluralista, come stabilito dalla Legge federale sulla radiotelevisione (LRTV) e dall’ordinanza relativa. La Concessione alla SSR impone di offrire un’informazione imparziale e rappresentativa del dibattito democratico, evitando distorsioni nella selezione degli ospiti. Il monitoraggio evidenzia come le scelte editoriali attuali non rispettino pienamente questi principi. La sovrarappresentazione di alcune forze politiche e la sistematica esclusione di altre possono influenzare la percezione dell’opinione pubblica e alterare il pluralismo democratico.
Alla luce di questo rapporto, Mirante chiede una maggiore attenzione alla distribuzione equilibrata degli spazi nei programmi di approfondimento politico e auspica inoltre l’implementazione di criteri più trasparenti e bilanciati nella selezione degli ospiti, in linea con i principi di equità sanciti dal mandato di servizio pubblico. "Un monitoraggio continuativo e un confronto costruttivo tra media e rappresentanti politici potrebbero contribuire a garantire una rappresentanza più equa delle diverse forze politiche e a rafforzare la fiducia dei cittadini nel sistema mediatico e nel servizio pubblico in particolare" conclude il testo di Mirante.