Un giovane egiziano che aveva accoltellato un capotreno in Italia è stato rilasciato cinque mesi dopo l'accaduto. Il 21enne, tale Far Kamel Salem al Shahhat, dovuto scrivere due lettere di scuse e pagare un risarcimento di 1000 euro per tornare in libertà. Questo dopo il patteggiamento richiesto dall'aggressore, a cui la procura ha dato preavviso favorevole. L'episodio risale allo scorso novembre, quando al Shahhat aveva accoltellato il capotreno Rosario Ventura alla stazione di Genova Rivarolo.
Tutto è iniziato quando Ventura si è avvicinato al 21enne, allora in compagnia di una ragazza minorenne, per chiedere loro il biglietto. "Il ragazzo usava il telefonino senza considerarmi, mentre la ragazza mi ha detto 'Non paghiamo il biglietto, arriviamo a destinazione. Non ci interessa niente'. Si è girato, quindi, anche il ragazzo, ribadendomi: 'Sì, noi arriviamo dove vogliamo, faccia pure ciò che vuole, chiami pure la Polizia, noi non paghiamo nessun biglietto'", ha raccontato Ventura dopo l'aggressione, ripercorrendo quei momenti. Poco dopo, la ragazza ha iniziato a sputare sul capotreno e su una passeggera che lo difendeva.
Quando Ventura si è girato per verificare le condizioni della passeggera, la minore ha sferrato un calcio alla schiena del capotreno e uno schiaffo. I due, entrambi egiziani, sono stati fatti scendere dal treno e la ragazza ha continuato a inveire contro il capotreno, sputandogli contro e schiaffeggiandolo. Kamel Salem al Shahhat ha invece estratto il coltello per coprirsi la fuga, colpendo quattro volte Ventura. I due sono riusciti a far perdere per qualche ora le proprie tracce, finché non sono stati rintracciati dai carabinieri anche grazie alle testimonianze dei passeggeri che hanno assistito all'accoltellamento. Ventura è stato condotto in ospedale, dove è stato operato e tenuto per 15 giorni di degenza.
Dal giorno dell'arresto il 21enne è stato posto in carcere preventivo fino ad alcune settimane fa, quando, grazie all'ospitalità di alcuni amici, ha potuto godere degli arresti domiciliari. Arresti poi interrotti perché una delle persone che lo ospitava ha poi revocato la sua disponibilità ad accoglierlo. Il giovane è così tornato in carcere.
L'episodio aveva dato luogo una serie di polemiche a livello nazionale e aveva causato un immediato sciopero dei ferrovieri che avevano incrociato le braccia in tutta Italia per chiedere più sicurezza a bordo dei treni per i ferrovieri e per i passeggeri.