Sport, 01 aprile 2025

“La presidente cambi il CdA. È la prima mossa da fare…”

Hockey: la desolante stagione bianconera commentata da Roberto Mazzetti

LUGANO - Roberto Mazzetti va giù duro, com’è nel suo stile. E ne ha una per tutti: per il presidente Vicky Mantegazza, per il CdA, per la direzione sportiva, per gli allenatori e per i giocatori. Del resto, quando si deve analizzare una stagione così deludente come quella bianconera, non si può essere troppo indulgenti. La salvezza raggiunta contro l’Ajoie non deve far dimenticare ciò che avvenuto prima. 



Allora, Roberto: che voto attribuisce alla stagione dei bianconeri? 
Per rispondere correttamente alla domanda dovrei lasciare la pagina in bianco, visto che questo campionato ha lasciato basiti tutti i seguaci bianconeri. Chiaramente un progetto costruito intelligentemente non cade da un giorno all’altro, dunque, il crollo bianconero era più che prevedibile come preannunciato diverse volte da queste colonne.


Cominciamo dai giocatori.
Sono pochi quelli che si salvano, molti al di sotto delle aspettative e delle loro potenzialità, iniziando dagli stranieri, agli assimilati fino all’ultimo degli svizzeri. Salvo solo due giocatori: Luca Fazzini, che con la sua caparbietà è riuscito a ribaltare diverse partite e Giovanni Morini che al rientro da un periodo difficile ha dato la giusta carica al momento opportuno. Tutti gli altri sono nettamente insufficienti: scegliete voi se dare il 3 o il minimo sindacale, il 2... Lo stato a scuola regala l’1.


Veniamo ai tecnici.
Luca Gianinazzi, mandato allo sbaraglio senza un supporto adeguato , ha incontrato enormi difficoltà nella gestione del gruppo, sia dal punto di vista tecnico/tattico che relazionale. Quando remi contro gli stranieri è difficile ottenere qualcosa di positivo. Anche lui insufficiente. Per il Giana non vedo un futuro da allenatore di Lega Nazionale; il settore giovanile è il suo habitat più naturale. Uwe Krupp, dal canto suo, ha cercato di salvare il salvabile riuscendo nelle ultime quattro partite ha trovare i blocchi ideali per “togliere le castagne dal fuoco con la zampa del gatto” ed ottenere una, e non so se meritata o sospirata, salvezza! Il gioco proposto non poteva essere spumeggiante visto poi la qualità e l’atteggiamento e dei protagonisti ma l’obbiettivo raggiunto con Flavien Conne, Paolo Morini e Paolo Della Bella mi permette di valutare il lavoro svolto, che è discreto. Voto 4. 


Passiamo alla direzione sportiva... 
Il DS Hnat Domenichelli? Sorgente di vita per tutti i mali avuti dall’HCL quest’anno. Mi chiedo come si possa chiamare direttore una persona che non ha mai diretto nulla e non ha nessuna formazione e competenza nella conduzione del gruppo né tanto meno nella gestione sportiva d’un club così ambizioso come quello bianconero! Non ha indovinato un giocatore che fosse in grado di fare la differenza, svizzeri, giovani, stranieri portieri, un “casino” unico (con i portieri e con i giocatori d’importazione solo lui sa cosa ha combinato!). E poi gli ultimi rinnovi di contratto, per carità! Una valutazione nettamente insufficiente, sotto zero, - 76, il numero che aveva quando giocava a Lugano. Ma ugualmente mi complimento con lui poiché malgrado le scarse competenze sia riuscito a strappare un cospicuo contratto alla presidente.


E alla dirigenza, che voto diamo?
Impossibile non dare un secco 0 a questo gruppo dirigente, cocciutamente cieco e sordo nel portare avanti un progetto senza sbocchi! In Vicky ammiro la passione e il cuore che ha per i colori bianconeri ma rimango basito davanti alla sua irrazionalità nell’accerchiarsi di “ja sager” come dicono oltre Gottardo, per portare avanti un progetto sportivo che da anni non decolla!


Nei giorni scorsi ha parlato alla RSI.
Preoccupanti le sue esternazioni in pubblico nei vari periodi della stagione, preoccupante la testardaggine nel portare avanti le proprie idee! La sua valutazione è nettamente insufficiente e non basta secondo me l’importante apporto finanziario che dà al club per attribuirle la sufficienza. Penso che a Lugano si debba trovare altre sinergie per compiere il sospirato passo dal punto di vista sportivo.


Infine Marco Werder...
Impressionante la supponenza e l’inadeguatezza dimostrate nella gestione delle varie situazioni ma è inutile addentrarsi nei dettagli: di esempi ve ne sono a sufficienza! Anche per lui un giudizio nettamente insufficiente. 


Insomma lei non salva nessuno!
“Errare humanum est, perseverare autem diabolicum”, tradotto letteralmente “errare è umano, ma perseverare (nell'errore) è diabolico'. Nessun’altra frase calca a pennello per il CdA dei bianconeri. Non hanno avuto occhi per vedere, orecchie per udire, coraggio per agire e razionalità per decidere.


Ma ci sarà pure qualcosa da salvare.
La possibilità data a tre veri appassionati di hockey come Flavien Conne, Paolo Morini e Paolo Della Bella di vivere un’esperienza dura, penso, ma sportivamente molto arricchente.... Non immagino cosa possano fare l’anno prossimo. 


Bartali avrebbe detto : “È tutto sbagliato, è tutto da rifare”. 
L’aspetto di maggior negatività è sicuramente il modo di gestire e comunicare dei dirigenti. Peggio dei risultati sportivi, che sono sotto gli occhi di tutti. Non vi sono aggettivi qualificativi per definire la gestione del club. A proposito: Stephan Lichtsteiner come ha interagito nella gestione di questa stagione? Il Senior Advisor dov’è andato a finire? L’ingaggio di Remo Giovannini come ennesimo portiere come è stato motivato? La mancata presentazione di Jannick Steinman è stata, poi, un’altra perla! E tutto ciò è frutto della programmazione razionale e costruttiva esaltata all’inizio della stagione? Ai lettori l’ardua sentenza!


A proposito di Jannik Steinmann è l’uomo giusto per rilancio? 
La sua scelta mi ha sorpreso: essere direttore sportivo a Lugano non è come esserlo a Rapperswil; sinceramente avrei preferito un personaggio con maggior carisma ed esperienza, un Serge Pelletier o un Christian Dubé magari nella doppia veste DS – allenatore. Steinmann? Onestamente non saprei: ex giocatore bianconero anche lui (dunque Vicky dipendente), relativamente giovane non so come possa imporsi con persone più anziane di lui! Personalmente lo ammiro poiché accettare la proposta dei bianconeri in questo momento è tutt’altro che rilassante e attrattivo. Cercare i giocatori giusti oltre che un allenatore capace sarà impresa tutt’altro che facile. Riuscirà a soddisfare le esigenze del tifoso bianconero? Riuscirà a sopportare il peso di tutte le problematiche? Il tempo sarà l’unico giudice. 


Dal 2018 il Lugano non arriva più in finale, da quasi 20 non vince più il titolo. Che ne pensa? 
C’è poco da pensare, bisogna agire, cercando di ammettere i propri limiti, poiché di limiti a diversi livelli si tratta. Solo allora si potrà compiere il dovuto passo in avanti, magari con le dimissioni di tutto il CdA e il conseguente rinnovo. E se la famiglia Mantegazza vorrà rimanere, come pare sembra, va benone; altrimenti penso che il territorio abbia abbastanza risorse per costruire qualcosa di nuovo. La presidente deve avere il coraggio di cambiare ruolo all’interno della società e farsi da parte, la gestione deve essere meno passionale e più professionale. Per coronare il sogno sportivo bisogna consolidare la parte finanziaria e strutturale. CdA e pista sono ormai vetusti e attempati ed è giunta l’ora d’un radicale cambiamento per rendere la piazza più attrattiva.


Un auspicio, infine.
Faccio a Vicky Mantegazza i migliori auguri e mi permetto di darle un consiglio: se vuole costruire un HC Lugano simpatico, attrattivo, spetacolare e vincente, rivolti il CdA. Altrimenti sarà dura!

RED.

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