Terremoto politico in Francia: la leader del Rassemblent national (RN), nonchè favorita per le presidenziali del 2027, Marine Le Pen è stata condannata a 4 anni di carcere, di cui due da scontare, e cinque anni di ineleggibilità nell'ambito del processo degli assistenti parlamentari. Oltre a Le Pen 8 deputati sono stati giudicati colpevoli di appropriazione indebita di fondi pubblici.
Tutti gli eletti sono condannati alla pena di ineleggibilità. La leader dell’estrema destra non potrà quindi, in linea di principio, candidarsi alle elezioni presidenziali del 2027. Le Pen ha lasciato il tribunale senza attendere la pronuncia definitiva della sua sentenza.
Durante il processo contro gli “assistenti fittizi” al Parlamento europeo, aperto a settembre, la leader dell'estrema destra si è presentata come vittima e ha gridato allo scandalo, credendo che la giustizia volesse condannarla alla “morte politica”. Domenica, un sondaggio Ifop per il JDD le attribuiva tra il 34 e il 37% di intenzioni di voto per il primo turno delle elezioni presidenziali del 2027, largamente davanti ai suoi concorrenti.
Il partito Front National, oggi Rassemblent national, è stato inoltre condannato lunedì ad una multa di due milioni di euro, nonché alla confisca di un milione di euro sequestrati nel corso delle indagini. Altri 23 imputati sono stati condannati a pene che vanno da 6 mesi di carcere con sospensione condizionale a 4 anni, di cui 2 anni - il massimo della pena è stato comminato a Le Pen - accompagnate, a seconda dei casi, da sanzioni pecuniarie e da sentenze di ineleggibilità, a volte sospese. Un solo imputato è stato assolto.