RON DENNIS: “Ho corso per lui in Formula 2 alla guida di una March. Era il 1975. A quei tempi soldi non ne aveva, ha dormito una settimana a casa mia e non in albergo. Aveva le toppe non solo nei pantaloni ma anche nel pigiama, però era già un professionista e poi è diventato un grande. Lui è nato come meccanico alla Cooper quando c’era ancora Jack Brabham e più avanti ha fondato i suoi team: si vedeva che aveva molta passione”.
LA GUIDA: “Il mio stile di guida? Ero aggressivo. Io amavo pilotare in scivolata e di traverso, era una guida pulita però. A me piacevano i piloti d’attacco, il nostro Clay Regazzoni naturalmente, ma il mio grande idolo è stato Jim Clark. Apprezzavo i vari Jochen Rindt, Dan Gurney, Jack Brabham, tutta gente che andava forte e aveva stomaco. Poi andando avanti negli anni apprezzai Gilles Villeneuve e Juan Pablo Montoya”.
MERZARIO: “Ho gareggiato in Formula 2, poi sono ritornato in Formula 3 e l’ultimo anno corsi per Merzario. Con Arturo c’era un rapporto di amicizia. Lui una gara si e una no litigava con qualche pilota, quindi chiamava me. In occasione della prima gara che feci a Monza dopo due anni di pausa, Merzario mi chiamò il giovedì e mi disse: “Ehi legnamé(falegname, ndr), hai pronto il sacco?”.FILIPINETTI: “George, un grande manager, prima di morire aveva l’opzione per comprare due McLaren M23 di Formula 1 per far correre me; le macchine doveva gestirle Mike Parkes insieme aDallara: purtroppo però Filippinetti morì e quindi non se ne fece nulla. In seguito dovevo entrare in Iso Marlboro. A Frank Williams andava bene, ero spinto da Dallara e dalla Iso, ma alla Marlboro non andavo bene perché avevano già Clay Regazzoni e non potevano avere due piloti svizzeri”.
DALLARA: “ Aveva proposto a Cesare Fiorio di prendermi per fare i rally. Sono andato a provare e volevano farmi firmare un contratto. Però io avevo in mente solo le formule e come un pirla ho rinunciato. Avevo sicuramente avuto davanti una buona carriera perché sarei entrato in Lancia”.
ALEX: “Quattro anni fa ho cominciato a seguire Alex (Fontana), un amico di famiglia e gli chiesto se potevo fargli da sponsor ( Bruno Pescia era titolare di una falegnameria, ndr), ovviamente nel limite del possibile e adesso è qualche anno che lo supporto”.
FORMULA 1: “La seguo sempre, anche se ad essere sincero, quest’anno sono stato ospite al venerdì e al sabato del Team Lotus al GP d’Italia, ma dopo un quarto d’ora mi annoiavo già. Il rumore è bello, ma per il resto è un po’ così così...”
HAMILTON: “Alonso non mi è mai piaciuto, ma Vettel è forte davvero, un bel martello. Sono tutti lì a pochi decimi. Per me il più forte resta comunque Hamilton, ma con le macchine di oggi anche il suo talento è limitato perché non può attaccare altrimenti consuma troppo le gomme ed è un peccato”.
MDD