Presidente: torniamo indietro di una settimana, torniamo al cappotto clamoroso di Carouge...
È chiaro che è un cuore granata, che piange…Sono dinamiche che un club non dovrebbe mai vivere. Orribile non vedere l’ora che l’arbitro fischi il 90.esimo, per far tacere i cannoni. Una sconfitta che fa malissimo. Difficile da digerire pure la profonda arrabbiatura, che ci sta proprio tutta… Poi però occorre rialzarsi e mettere ordine. Anzitutto, capire cosa è successo. Passando in rassegna gioco, staff e ragazzi. E correre ai ripari. Con grinta. Assolutamente, senza lasciarci andare. Sarebbe un errore clamoroso non continuare a lavorare, perché niente è perduto. Evidentemente, tutto quello che abbiamo fatto sino a oggi non basta. Di certo, non solo cambiare, ma virare immediatamente sulla rotta del rispetto dei colori granata.
Forse qualcuno non ha ancora capito che perdendo e giocando in quel modo getta solo fango sulla gloriosa storia del club granata!
Non mi sento di colpevolizzare nessuno. Tantomeno i ragazzi. Certamente qualcosa non ha funzionato. Pian piano, qualche elemento è emerso. Potrebbe finanche essere un disagio che parte da lontano. In piena trasparenza, a dire il vero, fatico a credere che la squadra possa essere realmente cambiata così a fondo. Continuo a credere che c’è del buono da far fluire, con orgoglio e con convinta caparbietà. E la vittoria di ieri sera lo conferma. Una bella iniezione di fiducia.
Lei cerca sempre di essere positivo: ma qui c'è ben poco da salvare.
Caspita. Non sia mai detto! A sei partite dalla fine e con soli 6 punti di vantaggio dallo Sciaffusa ultimo (anche la differenza reti potrebbe essere a rischio…), occorre ricompattarsi. La vittoria contro il Vaduz ci permette comunque di affrontare la volata finale per la salvezza con un po’ più di fiducia.
Lei ha parlato con i giocatori e con il tecnico per spiegar loro che cos’è l’ACB?
Sto regolarmente con i ragazzi. Ho sempre interpretato il mio ruolo, a 360 gradi, intriso di emozioni. A me stanno a cuore le individualità e le storie di ognuno. La conoscenza personale è fondamentale. In questa impostazione punto a trasmettere coinvolgimento. Chi gioca qui deve capire che a Bellinzona il popolo granata non si limita allo stadio. Una tifoseria unica e speciale. Tosta, ma autentica e senza fronzoli. Di bandiera. Nel bene e nel male.
E con la proprietà (Don Pablo Bentancur) cosa vi siete detti?
Il confronto c’è. Eccome. Qui siamo tutti destabilizzati. Dal primo all’ultimo. La posta in gioco è altissima e non ammette passi falsi. E naturalmente, anche la proprietà non ha certo di che gioire, ritrovandosi tra le mani un gruppo smarritosi cammin facendo. Dopo i cospicui investimenti, è innegabile che qualcosa, anche sul campo, non abbia girato per il verso giusto. Ma dopo ieri sera sono fiducioso.
La cura Sannino forse sta cominciando a dare i suoi frutti.
L’arrivo di Sannino, una personalità dirompente, con un curriculum importante, che pretende da tutti il massimo, avrebbe dovuto produrre il tanto atteso cambio di rotta. A Carouge abbiamo toccato il fondo, ieri ci siamo riscattati.
Restando a Carouge: era il caso che il vostro tecnico andasse a litigare con i tifosi? I rapporti con loro non sono propriamente idilliaci...
La giornata è stata durissima, il Mister ha ritenuto di “giocare” anche questi supplementari con la curva. Un moto spontaneo carico di significati. Sannino è uno che le cose le affronta. A viso aperto. Pane al pane, vino al vino. E non le manda a dire. Aggiungo che non condivido comportamenti, in genere, impropri e incostruttivi, che nulla giovano e tantomeno arricchiscono propositivamente l’universo del calcio.
Parliamo del futuro e della licenza. Ottimista?
La licenza, anche questa volta, avrà le sue logiche acrobatiche, da maglie strette. Tuttavia, per come siamo sempre riusciti ad adempiere le condizioni, rimango positivo.
Don Pablo alla fine cederà il club? Ha ancora voglia di restare?
Pablo Bentancur non ha mai fatto mistero delle sue intenzioni di vendere. D’altro canto, da come ho avuto modo di conoscerlo, non è la persona che lascia i lavori a metà.
Forse per lui sarebbe meglio vendere, visto che a Bellinzona è ben voluto da pochi...
Ad oggi, nessuno può misconoscere che sta mantenendo una squadra in Challenge League. Non è scontato. Militare in un campionato professionistico richiede mezzi e risorse non indifferenti.
Infine: l’organizzazione del nuovo torneo di Pasqua del 2026, a che punto è?
In questi giorni, il gruppo di progetto, capitanato da Vittorio Silacci e operativo dal 16 gennaio, ha consegnato il rapporto finale all’intenzione del comitato. Le prospettive sono molto incoraggianti. Di certo, l’81esimo Torneo internazionale giovanile U19 2026 si svolgerà da giovedì 2 aprile a lunedì 6 aprile. Sarà una grande festa! E a proposito di giovani, Mauro Giussani è il nuovo responsabile del settore giovanile granata.
RED.