Secondo esperti interpellati dall'agenzia stampa AFP, ci sarebbero gruppi jihadisti dietro al rapimento della cittadina svizzera avvenuto domenica sera ad Agadez, nel nord del Niger, paese del Nordafrica dove sono attivi diversi gruppi armati affiliati all'organizzazione dello Stato islamico o ad Al-Qaeda. Seidik Abba, presidente del Centro Internazionale Studi e Riflessioni sul Sahel, spiega che "il modus operandi è pressoché lo stesso: sconosciuti si presentano, eseguono il rapimento, mettono l'ostaggio su un veicolo" e lasciano la città.
Il rapimento della donna svizzera di 67 anni, identificata come Claudia, non è stato ancora rivendicato. Ma diversi osservatori ritengono che dietro i recenti rapimenti nella zona ci sia lo Stato islamico nel Sahel (IS), in particolare quello dell'austriaca Eva Gretzmacher (73 anni), rapita nella sua casa nella stessa città di Agadez l'11 gennaio, e quello di quattro camionisti marocchini rapiti il 18 gennaio sulla strada tra Dori (Burkina nord-orientale) e Téra (Niger occidentale).
Rapita nella notte tra domenica e lunedì, secondo i media locali, la donna svizzera era emigrata nel Sahara centrale circa trent'anni fa. Linguista, etnologa e responsabile delle risorse umane di formazione, è sposata con un nigeriano. Impegnata nello sviluppo delle arti tradizionali Tuareg, ha fondato un'associazione per fornire assistenza agli artigiani. Nel 2022 aveva incontrato il ministro degli Esteri Ignazio Cassis durante una visita di Stato in Niger.