SASSUOLO (Italia) – “È sbagliato insultare gli studenti”. La Cassazione italiana ha dato ragione al preside di un istituto di Sassuolo, che aveva sanzionato un docente per aver insultato un alunno, definendolo un “cretino”. Per i giudici è stato giusto “punire” il professore che si era opposto alla decisione del dirigente scolastico, che gli aveva comminato una sanzione di censura, e che aveva fatto ricorso. Un ricorso rigettato in tutti e tre i gradi di giudizio: per la Cassazione la sanzione è “proporzionata al comportamento del docente”.
Stando a quanto riportato dai media italiani, la vicenda risale al 2019, quando dopo aver ricevuto la sanzione, il professore aveva impugnato il provvedimento disciplinare davanti al Tribunale civile che però gli aveva dato torto, confermano la sanzione inflitta dal dirigente scolastico. Sentenza poi confermata in appello, ma il docente non si era arreso e aveva deciso di passare alla suprema corte, che però ha respinto ogni sua richiesta.
Il docente ha sempre ammesso di aver pronunciato l’insulto contro lo studente e la Corte d’Appello aveva stabilito che il provvedimento era proporzionale al comportamento adottato in classe dall’insegnando. Tale decisione è stata confermata ora anche dalla Cassazione.