SVIZZERA/UE - Il pacchetto di accordi con l’Unione europea è “un disastro per la Svizzera e la sua popolazione”. A dirlo è l’SVP, che ha diffuso un bilancio provvisorio sull’impatto degli accordi. Secondo il partito, le conseguenze sarebbero pesanti in ogni settore: dalla democrazia diretta alla sovranità, dall’energia alla sanità, fino all’agricoltura e ai trasporti.
Uno dei punti più critici riguarda il trasferimento di potere da popolo e Parlamento a un comitato misto che, a porte chiuse, integrerebbe automaticamente le nuove leggi europee negli accordi bilaterali. “In questo modo – denuncia l’SVP – i cittadini non avrebbero più la possibilità di decidere tramite referendum”.
Gravi anche le ripercussioni in materia di immigrazione. Il trattato ridurrebbe da dieci a cinque anni il periodo per ottenere il soggiorno permanente, anche in caso di disoccupazione o dipendenza dall’assistenza sociale. Con l’allargamento dell’UE a Paesi come Ucraina, Albania o Serbia, oltre 60 milioni di persone avrebbero il diritto di trasferirsi in Svizzera.
Sul fronte finanziario, i documenti ufficiali parlano di costi diretti pari a 2 miliardi di franchi l’anno, ma secondo l’UDC i costi indiretti – soprattutto per Cantoni e Comuni – sono stati occultati. “Un inganno spudorato”, attacca il partito, che critica anche l’appoggio di Economiesuisse, accusata di aver promosso il pacchetto senza nemmeno una lettura approfondita delle oltre 20’000 pagine di testi giuridici.
Fonte: comunicato ufficiale UDC (SVP)