LUBIANA (Slovenia) – Certo, ci avevamo fatto la bocca buona e speravamo di chiudere la contesa e tutti i conti già ieri sera, ma il pareggio ottenuto dalla Svizzera a Lubiana per 0-0 e la vittoria del sorprendente Kosovo in casa di una Svezia disastrosa tengono ancora aperto il discorso qualificazione. In ogni caso la nostra Nazionale può contare su 3 punti di vantaggio sullo stesso Kosovo e su una differenza reti (+9 contro -1) che può far dormire sonni tranquilli. Ci basterà vincere a novembre in casa contro la nazionale delle Tre Corone, per rendere la trasferta di Pristina un dolce cammino verso gli Stati Uniti.
Ieri sera, dopo una serie di 6 vittorie consecutive e dopo i primi 3 successi ottenuti nella campagna di qualificazione in vista del prossimo Mondiale, Xhaka e compagni hanno sbattuto contro il muro eretto da Oblak e dai suoi che, dopo la scoppola subita all’andata, evidentemente hanno imparato la lezione. Di occasioni, in effetti, non ce ne sono proprio state, se non un paio di tiri nel finale da parte dello stesso capitano e di Muheim che hanno solo sporcato i guantoni del portierone dell’Atletico Madrid. Per il resto il match di Lubiana è stato più tattico che tecnico, più giocato sulla difensiva che in fase offensiva da entrambe le parti e così lo 0-0, più sonnolento e altro, è diventato realtà.
Poco male dicevamo: a novembre avremo il primo match point nella sfida interna contro una Svezia che è solo la brutta copia di quella nazionale che con Ibrahimovic prima e con i vari Forsberg e Poulsen poi faceva paura, tanto da eliminarci nel Mondiale del 2018, dopo aver fatto piangere anche l’Italia agli spareggi. Quella sarà la partita da vincere, per poi andare a Pristina quantomeno con 3 punti di vantaggio sul Kosovo e con una differenza reti che potrà permetterci di iniziare a preparare le valigie per il sesto mondiale consecutivo.