Joe Biden ha firmato ordini esecutivi con l'aiuto di un robot? È quanto sostiene la Commissione di Vigilanza della Camera, a maggioranza repubblicana. Martedì, la commissione ha chiesto al Dipartimento di Giustizia di indagare su diversi atti esecutivi firmati durante il mandato del presidente democratico, secondo quanto riporta la testata Politico. Nel suo rapporto, la commissione afferma che alcuni documenti ufficiali sono stati convalidati utilizzando un sistema di firma automatica e che non vi è alcuna prova che il presidente abbia dato personalmente la sua approvazione. Il documento sostiene che esistono "lacune significative" nella catena di custodia e sospetta che siano state intraprese azioni senza l'approvazione diretta del presidente. I membri della commissione insistono sul fatto che non vi è alcuna chiara garanzia che Joe Biden stesso abbia convalidato egli stesso le decisioni firmate. Chiedono quindi al Dipartimento di Giustizia di verificare se tutti gli atti esecutivi della sua amministrazione siano stati effettivamente autorizzati da lui.
"La presidenza 'autopen' di Joe Biden passerà alla storia come uno dei più grandi scandali politici della storia americana", ha dichiarato James Comer, presidente repubblicano della commissione d'inchiesta. L'amministrazione Biden respinge queste accuse. Sostiene che il presidente ha approvato ogni decisione importante, sottolineando che l'uso dell'"autopen" è legale e che altri presidenti americani l'hanno già utilizzato in precedenza.
Gli esperti legali avvertono inoltre che contestare questa procedura potrebbe creare un precedente pericoloso, trattandosi di una pratica amministrativa consolidata decenni fa. Questa controversia si inserisce in un clima politico particolarmente teso a Washington. Per i repubblicani, questo rapporto riaccende il dibattito sulla trasparenza e sulla capacità di Joe Biden di rimanere in carica fino alla fine del suo mandato. Questa teoria è supportata da due importanti giornalisti che hanno pubblicato un libro-bomba sull'argomento la scorsa primavera. Tuttavia, il rapporto della commissione non presenta prove concrete che il democratico non fosse sano di mente o che non abbia personalmente approvato le azioni in questione. "Voglio essere chiaro: ho preso le decisioni durante la mia presidenza. Ho deciso sulle condoni, sui decreti esecutivi, sulle leggi e sui proclami. Qualsiasi affermazione contraria è ridicola e falsa", ha affermato Joe Biden in una dichiarazione rilasciata nel giugno 2015, come sottolinea il New York Post. Il Dipartimento di Giustizia non ha ancora commentato la richiesta di indagine.






