Un richiedente l'asilo iraniano, la cui domanda era stata respinta nel novembre 2020, potrà rimanere in Svizzera ed essere ospitato da una famiglia d'accoglienza.
Dal 2022, i richiedenti asilo respinti nel Canton Berna hanno la possibilità di essere ospitati presso privati anziché in un centro d'asilo. Questa modifica legislativa mira a migliorare le condizioni di vita delle persone le cui domande d'asilo sono state respinte.
Questo è il caso di un iraniano di 47 anni che vive in Svizzera da dieci anni. Nel novembre 2020, la sua domanda d'asilo era stata respinta: le autorità hanno stabilito che non era stato in grado di dimostrare di essere stato perseguitato politicamente nel suo Paese d'origine. Tuttavia, non poteva essere espulso forzatamente in Iran. Da allora, vive presso una famiglia ospitante.
Questa sistemazione deve essere rinnovata ogni sei mesi presso il Servizio cantonale per la migrazione. Tuttavia, la seconda domanda dell'iraniano è stata respinta. Il servizio ha giustificato la sua decisione citando una violazione dell'obbligo di cooperazione: l'uomo era tenuto a presentarsi all'ambasciata iraniana per ottenere il passaporto necessario per la sua potenziale espulsione, cosa che non ha fatto.
Una misura ritenuta inaccettabile. L'uomo ha quindi presentato ricorso al Tribunale amministrativo di Berna contro la decisione di rimandarlo in un centro di asilo. Ha vinto la causa, secondo la Berner Zeitung.
La giudice Ruth Herzog ha riconosciuto l'obbligo di collaborare per ottenere i documenti necessari. Tuttavia, ha ritenuto inaccettabile che l'accesso a un alloggio presso una famiglia ospitante venga utilizzato come mezzo di coercizione per imporre tale cooperazione. Ha sostenuto che altre misure coercitive, come la detenzione amministrativa, esistono già.
Il tribunale ha quindi accolto la richiesta con una maggioranza risicata, tre voti contro due. La sentenza non è ancora definitiva e può ancora essere impugnata al Tribunale federale.





