LUGANO – Sei vittorie consecutive in casa Lugano non si ricordavano da tempo immemore. E pensare che solo qualche settimana fa, dopo il primo tempo della sfida giocata in casa dell’Ajoie, c’era chi chiedeva ‘la testa’ di Mitell. Ma lo sport, si sa, è fatto anche di attimi, di momenti, di turning point decisivi. La rete di Canonica a Porrentruy aveva permesso a una squadra in crisi di rialzare la testa, ridando vita al progetto Mitell che aveva necessariamente bisogno di pazienza e tempo per prendere vita.
Tre settimane dopo ci troviamo qui a commentare una squadra che ha trovato idee, ritmo, intesa e che si diverte sul ghiaccio, che ha imparato a soffrire e a vincere quelle partite – come quella contro le Aquile di ieri sera o il derby di martedì – che difficilmente avrebbe fatto sue negli scorsi anni. Quelle rognose, quelle tirate, quelle sudate, quelle in cui fatichi a trovare la via della rete e quelle in cui devi essere in grado di tenere botta fino a trovare quel turning point che ti permetta di trionfare. Il Lugano lo ha fatto alla Gottardo Arena, trovando il 3-2 di Sekac dopo tanti tentativi andati a vuoto e lo ha rifatto ieri, contro il Ginevra, trovando il 4-2 solo a porta vuota, dopo che le Aquile avevano riaperto quasi dal nulla la contesa. Altro dato interessante: i bianconeri hanno la miglior difesa di tutto il campionato (47 le reti subite) alla pari dello Zurigo e dell’irresistibile Davos che vola in vetta alla classifica. Qualcosa vorrà pur dire…
Si sorride anche sull’altra sponda del Ticino, con l’Ambrì che è stato capace di chiudere un weekend da 6 punti che non può che fare del bene alla truppa guidata da Matte e Landry. La rocambolesca e folle vittoria di Porrentruy di venerdì è servita per allungare in classifica sul fanalino di coda del campionato, l’Ajoie, mentre il successo casalingo ottenuto sabato alla Gottardo Arena è uno di quelli che fa sicuramente bene al morale, sia sul ghiaccio che sugli spalti. Dopo il derby perso in casa, con una classifica tutt’altro che sorridente, una vittoria del genere contro il Bienne è stato un vero toccasana per tutti. Certo, i leventinesi hanno ancora tanto da lavorare, ma arrivare alla pausa per la Nazionale fuori dalla zona playout è già un passo avanti non da poco.





