TICINO - Il secondo incontro tra gli iniziativisti e il Consiglio di Stato ha lasciato sul terreno più rabbia che soluzioni. Al centro del confronto c’erano le due iniziative popolari votate dal popolo il 28 settembre: per la Lega l’applicazione deve essere immediata, mentre dal Governo sono arrivate solo «non-risposte» e richieste di «pazienza».
A riferirlo davanti a Palazzo delle Orsoline è stato soprattutto il coordinatore della Lega, Daniele Piccaluga, che non ha nascosto la delusione: «Dal Governo mi aspetto che faccia il Governo. C’è stata una chiara volontà popolare, ma oggi faccio fatica a capire quando sarà totalmente messa in atto». Per il movimento leghista, il 2026 resta una data da tenere ferma: «La volontà popolare va applicata il prima possibile».
L’Esecutivo ha spiegato che «per il 2026 è impossibile», rimandando tutto a un messaggio previsto – forse – per marzo. «Francamente è il nulla», ha commentato il co-presidente socialista Sirica. Ora i promotori vogliono capire se sarà possibile forzare la mano già con il Preventivo 2026. Una strada politicamente difficile, ma che la Lega non esclude. L’importante è dare seguito al voto. Non si può accettare che venga detto che il Governo ha altro da fare.





