Magazine, 13 ottobre 2018
Giovani chiusi in casa volontariamente: il fenomeno dell’Hikikomori
Nella vicina Italia si registrano già 100'000 casi di ragazzi tra i 12 e i 30 anni che smettono di andare a scuola, di uscire e di relazionarsi con la famiglia. È la nuova tendenza proveniente dal Giappone
LUGANO – Non escono di casa, ma amano gli eroi che devono compiere delle missioni, si sentono superiori ma non sanno gestire le emozioni: sono gli Hikikomori, ovvero quei giovani che vivono isolati nelle loro camere da letto per mesi o anni.
Stando a tanti esperti, si tratta di una sindrome e non di un semplice problema. Il tutto inizia con un’auto-reclusione totale di almeno sei mesi che comporta l’abbandono anche della scuola. Il tutto perché questi ragazzi iniziano a sentirsi inadeguati per la nostra società, non si piacciono fisicamente e,

inoltre, manifestano problemi di relazione. Problemi che poi portano problemi anche fisici, come il mal di pancia prima di andare a scuola o all’università.
Per sfuggire a questa realtà, di conseguenza, si chiudono in camera, giocando ai videogiochi, navigando su internet, mentre alcuni diventano narcisisti sentendosi completamente superiori da non riuscire a confrontarsi con gli altri. Il tutto perché non riescono a gestire le proprie emozioni.
Nella vicina Italia si parla di circa 100'000 casi, un numero in crescita costante.