Svizzera, 29 novembre 2018
Lega: "Il Consiglio degli Stati chinato a 90 gradi davanti a Bruxelles"
La Lega dei Ticinesi prende atto con sconcerto della decisione del Consiglio degli Stati di versare all’UE il contributo di coesione – in realtà un pizzo – da 1.3 miliardi di Fr, senza che esista alcun obbligo né contropartita. Questo proprio all’indomani della decisione UE di non riconoscere l’equivalenza della borsa svizzera dopo la fine del corrente anno.
La condizione di vincolare il contributo di coesione ad un comportamento dell’UE improntato al “fair play” nei confronti della Svizzera è una barzelletta. Nel caso in cui la partitocrazia decidesse di pagare il pizzo miliardario, non ci sarà alcuna retromarcia, qualsiasi cosa accada.
E’ evidente che le maggioranze politiche rifiuterebbero di ritornare sui loro passi argomentando con il consueto terrorismo di regime, e ventilando chissà quali

spaventose ritorsioni nei confronti della Svizzera.
E’ evidente che pagare 1.3 miliardi di Fr per “oliare” (per usare la terminologia utilizzata dal senatore PPD Filippo Lombardi, che con il proprio voto determinante ha fatto approvare il pizzo all’UE nella Commissione di politica estera degli Stati) non servirebbe a nulla. Se non ad alleggerire il contribuente svizzero di 1.3 miliardi di Fr che sarebbero invece necessari nelle casse dell’AVS.
La Lega deplora con forza l’ennesima decisione autolesionistica presa dal Consiglio degli Stati, purtroppo con la collaborazione di rappresentanti ticinesi, e spera – senza farsi particolari illusioni - che il Consiglio nazionale darà prova di maggior ragionevolezza ed attenzione al denaro pubblico, e di minor servilismo compulsivo nei confronti di Bruxelles.
Lega dei Ticinesi